Il legale dei Gambirasio: "La serie tv è solo marketing. Se fosse stata colpevolista su Bossetti l'avrebbero guardata in tre"

“Una serie dal titolo ‘Bossetti colpevole oltre ogni ragionevole dubbio’ l'avrebbero guardata in tre. Anch'io, se non avessi seguito il processo, direi: poveretto, un buon padre di famiglia che gioca con i bambini ed è in carcere da dieci anni”. Andrea Pezzotta è stato il legale di parte civile della mamma di Yara, Maura Panarese e ha guardato anche lui gli episodi della docuserie “Il caso Yara”, distribuita da Netflix (L'HuffPost)

La notizia riportata su altre testate

Visto che col calcio negli ultimi tempi non va granché bene, il nuovo sport nazionale sembra sia diventato il revisionismo mediatico. La verità processuale si annienta davanti alla foga di programmi televisivi e docufilm pronti a impacchettare casi di cronaca nera che hanno polarizzato l'opinione pubblica e metterli alla sbarra del pubblico - 'giudice supremo' - provando a scoperchiare presunte verità nascoste, instillando dubbi, percorrendo piste mai prese in considerazione dagli inquirenti, ma soprattutto dando la possibilità ai colpevoli di riscattarsi quantomeno a livello di sentiment. (Today.it)

Nella serie Netflix dedicata all’omicidio di Yara Gambirasio possiamo sentire la voce di Maura Panarese e Fulvio Gambirasio, i genitori della 13enne uccisa il 26 novembre 2010 e per il cui omicidio è stato condannato Massimo Bossetti. (Virgilio Notizie)

Il Caso Yara: Oltre Ogni Ragionevole Dubbio è l’inchiesta in cinque puntate diretta da Gianluca Neri (quello di SanPa: luci e tenebre di San Patrignano), scritta con Carlo G. Gabardini ed Elena Grillone (Netflix). (Corriere della Sera)

Yara, solo il Dna incastra Bossetti? Dal falso alibi alle fibre sul sedile, le prove che hanno portato all'ergastolo (in tre gradi)

Dallo scorso 16 luglio, giorno di uscita su Netflix della docu-serie Il caso Yara – Oltre ogni ragionevole dubbio, su TikTok il volto di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello arrestato nel 2014 e condannato all’ergastolo per l’omicidio della piccola Yara Gambirasio, è diventato un tormentone. (ilmessaggero.it)

La richiesta della difesa di Massimo Bossetti è stata ritenuta inammissibile. L'uomo è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio della giovane ragazza di Brembate Sopra (AGI - Agenzia Italia)

Nel valutare la responsabilità dell'unico indagato per l'omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne residente a Brembrate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010, mentre rientrava dalla palestra, ci sono anche altri elementi: Bossetti è un muratore, e sul corpo di Yara sono state trovate polveri che avevano già indotto gli inquirenti a ritenere che il responsabile facesse questo lavoro. (ilmessaggero.it)