METEO estremo: come le previsioni ci aiutano ad affrontare l’imprevedibile
Il riscaldamento globale sta portando a cambiamenti climatici senza precedenti, con un incremento significativo della frequenza e dell’intensità dei fenomeni meteorologici estremi. In questo contesto, le previsioni meteorologiche diventano uno strumento indispensabile non solo per comprendere il clima che cambia, ma anche per mitigare i rischi associati a eventi estremi come tempeste, uragani, alluvioni e ondate di calore. (Tempo Italia)
La notizia riportata su altri media
Negli ultimi anni, si è assistito a un incremento degli eventi meteorologici intensi, che mettono sotto pressione i sistemi di previsione e gestione del territorio. (Meteo Giornale)
L’aumento di fenomeni temporaleschi estremi sembra colpire specifiche aree geografiche con una frequenza e intensità crescenti, suggerendo una sorta di “predilezione geografica“. Questo comportamento, osservato in varie regioni del pianeta, è influenzato da numerosi fattori, tra cui la conformazione fisica del territorio, l’interazione tra le correnti atmosferiche e l’effetto del riscaldamento globale (MeteoWeb)
I mari, soprattutto il Mediterraneo, rappresentano oggi una fonte inesauribile di energia per le perturbazioni. Una combinazione sorprendente (Tempo Italia)
Questa tendenza mette a dura prova la nostra capacità di prevedere e affrontare le emergenze legate al clima. L’autunno non si pone più come una semplice fase di transizione tra l’estate e l’inverno, ma si è trasformato in un periodo caratterizzato da un incremento significativo di fenomeni meteorologici estremi. (Tempo Italia)
Il Mediterraneo è considerata una delle aree in cui gli effetti del cambiamento climatico saranno più forti e i dati che abbiamo sulle temperature lo confermano: dal 1955 al 2023, abbiamo osservato un aumento medio di 2 gradi, dato che siamo passati da una temperatura media di 13,5°C a circa 15,5°C. (LA NAZIONE)
TRENTO. Precipitazioni estreme, con i cambiamenti climatici antropogenici la probabilità raddoppia: lo studio (il Dolomiti)