Meloni non ci sta. E il patto dei perdenti rischia di nascere morto

Dunque, i grandi sconfitti delle elezioni europee andranno avanti come se nulla fosse accaduto il 9 giugno, forti dei loro numeri solo apparentemente sicuri nel nuovo Parlamento europeo? Il primo passaggio previsto dai Trattati sul nome del nuovo presidente della Commissione e sulle altre nomine apicali, i cosiddetti “top jobs”, è quello del consenso dei capi di Stato e di governo dei Paesi membri in una sede ben precisa: il Consiglio europeo (Nicola Porro)

Se ne è parlato anche su altre testate

I partiti si sono riuniti in mattinata nei vari pre-vertici per definire le ultime strategie, ma tutti coloro che hanno a cuore la stabilità dell’Unione europea sanno che quello del 27-28 giugno potrebbe essere l’ultimo appuntamento utile per trovare un’intesa sulle quattro cariche apicali dell’Ue ed evitare di riaggiornarsi dopo la pausa estiva, finendo inevitabilmente in un groviglio di veti, vendette e rivendicazioni che rischierebbero di paralizzare l’Unione per mesi. (Il Fatto Quotidiano)

Quella di Giorgia Meloni mercoledì 26 giugno alla Camera, è stata una vera e propria intemerata contro l’Europa «gigante burocratico», «invasivo», «ideologico», da cui i cittadini si stanno allontanando, «basta guardare i livelli di astensionismo», dove prevale la logica «del caminetto» – come si dice in gergo politico quando ci si riferisce ad un accordo tra i capi delle varie correnti – piuttosto che a quelle del consenso popolare. (L'Eco di Bergamo)

La premier ha contestato sia il metodo che il merito nella scelta dei top jobs europei. Il discorso molto duro di Giorgia Meloni davanti al Parlamento farebbe propendere per una bocciatura - magari sottoforma di astensione- al bis di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea . (Il Sole 24 ORE)

Nomine Ue, tutti i riflettori puntati su Meloni: pressing dei leader per un accordo con la premier

Concluso il voto nei 27 stati membri è giunta l’ora del “risiko” per le nuove cariche europee: dopo due settimane di trattative serrate, il Consiglio europeo in corso oggi e domani sarà perciò un momento clou. (ISPI)

Il presidente del Consiglio è a un bivio e deve decidere se continuare a mostrarsi moderata e dialogante a Bruxelles, o se vuole prendere la strada del suo alleato Viktor Orban. Quando la leader di Fratelli d'Italia è diventata premier in Europa tutti temevano che si sarebbe unita all'ungherese e all'allora premier polacco, Mateusz Morawiecki, come lei membro del partito conservatore europeo, e che avrebbe iniziato a mettersi di traverso e creare problemi in sede di Consiglio. (EuropaToday)

Subito prima del via ai lavori del Consiglio europeo, chiamato a decidere le nomine apicali dell'Unione, c'è una squadra determinata che si posiziona e fa quadrato intorno all'Italia e a Giorgia Meloni su cui si concentrano in queste ore i riflettori. (Secolo d'Italia)