Stellantis - Revocati i licenziamenti in quattro aziende dell'indotto

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Quattroruote INTERNO

Le aperture di Stellantis. La ricomposizione della crisi, secondo il ministero, è da attribuirsi anche alla disponibilità di Stellantis a "portare avanti un percorso di dialogo con le parti coinvolte al tavolo" e a proseguire per un altro anno il contratto di fornitura con Trasnova. Quest'ultima si è impegnata non solo a ritirare immediatamente le procedure di licenziamento, ma anche a "ricercare nei prossimi mesi altri possibili business di sviluppo, lavorando in ottica di superamento del regime di monocommittenza". (Quattroruote)

Se ne è parlato anche su altri media

"L'esito positivo della vertenza Trasnova, con il ritiro dei licenziamenti e la proroga di un anno della commessa, è il risultato di una dura lotta condotta dai lavoratori in questi giorni, che con il presidio dei sei ingressi giorno e notte, ha paralizzato le produzioni dello stabilimento Gianbattista Vico. (Ottopagine)

I lavoratori di Trasnova, azienda dell’indotto Stellantis, provenienti dagli stabilimenti di Mirafiori, Cassino, Pomigliano d’Arco e Melfi, sono giunti davanti al ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma, dove è stato convocato un tavolo al Mimit dopo i licenziamenti notificati a 400 lavoratori del comparto. (LAPRESSE)

Ci stanno buttando fuori. I lavoratori di Trasnova si sono radunati fuori dal Mimit durante il tavolo con Stellantis dopo l’annuncio del licenziamento di 400 unità in tutta Italia. (Il Fatto Quotidiano)

Crisi Stellantis e operai divisi sulla lotta, parla l’ex sindacalista: «Le tute blu negli anni 80 erano unite, ora ognuno pensa a sé»

I lavoratori delle ditte dei servizi di finizione Stellantis stanno aspettando riuniti in presidio l'esito del confronto al ministero dell'industria tra le imprese da cui dipendono, il gruppo automobilistico e il ministro Adolfo Urso. (ilmattino.it)

Qui poco fa un pensionato che ha appena celebrato cinquant'anni di matrimonio ha voluto donare cento panettoni ai lavoratori in lotta. (ilmattino.it)

Non è la prima volta, probabilmente non sarà l’ultima. Da decenni, però, non si ricordava una mobilitazione del genere con scioperi ad oltranza di settimane e occupazioni delle sale consiliari dei comuni. (ilmessaggero.it)