Approvato il decreto contro le aggressioni agli operatori sanitari: c’è l’arresto differito

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QuiFinanza INTERNO

Palazzo Chigi, un’altra riunione veloce del Consiglio dei Ministri e arriva il via libera a un decreto-legge che affronta uno dei problemi più urgenti della sanità italiana: le aggressioni a medici e infermieri. Il provvedimento introduce una novità importante: l’arresto differito, una misura che permette di fermare chi aggredisce un operatore sanitario anche nelle 48 ore successive all'episodio, qualora ci siano prove videofotografiche che certifichino l'accaduto. (QuiFinanza)

Ne parlano anche altri giornali

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che introduce "Misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari nell'esercizio delle... (Virgilio)

Salerno . 'Il Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri Schillaci e Nordio, ha approvato il decreto legge che prevede una serie di misure contro le aggressioni nei confronti del personale... (Virgilio)

"Il Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri Schillaci e Nordio, ha approvato il decreto legge che prevede una serie di misure contro le aggressioni nei confronti del personale sanitario. Ancora una volta il Governo Meloni passa dalle parole ai fatti". (Ottopagine)

“Il Cdm ha adottato un provvedimento atteso da tutto il mondo sanitario, per proteggere l'esercizio della professione sanitaria dalle forme di aggressione odiose a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi". (L'Unione Sarda.it)

Che chi lavora con grande sacrificio in ambulatori e pronto soccorso venga aggredito e malmenato ed ambienti essenziali come quelli ospedalieri devastati è una cosa intollerabile» ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio , parlando del decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri. (Gazzetta del Sud)

Il testo approvato in Consiglio dei ministri prevede la reclusione fino a cinque anni e multe fino a diecimila euro . Arresto obbligatorio in flagranza o in differita per chi compie atti di violenza contro i sanitari o danneggia beni destinati all’assistenza. (Gazzetta del Sud)