«Sobrietà» per il 25 Aprile, niente concerto di Matteo Bensi

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Libertà INTERNO

Niente orchestra di Matteo Bensi a chiudere la giornata. È questa la modifica al programma della cerimonia del 25 aprile in ottemperanza alla «sobrietà» invocata dal ministro Nello Musumeci in rispetto ai cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco.Resta confermato il triplice corteo nella sua interezza con l’orazione del vicepresidente nazionale di Anpi Carlo Ghezzi, oltre alla messa in San Francesco, al pranzo comunitario in piazza Cavalli insieme ai concerti delle bande musicali di Piacenza e provincia e del coro delle voci bianche al pomeriggio; viene invece annullato lo spettacolo musicale di Matteo Bensi, che secondo il presidente provinciale dell'Anpi Romano Repetti potrebbe essere recuperato in occasione delle celebrazioni del 2 giugno per la festa della Repubblica. (Libertà)

Ne parlano anche altri media

Gli organizzatori della tradizionale “Festa del Tulipano”, comunicano che la prima parata dei carri allegorici, momento portante della manifestazione, si terrà domenica 27 aprile e non venerdì 25 aprile, come inizialmente previsto (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Niente “Bella Ciao” durante il corteo del 25 aprile. È questa la disposizione del presidente del consiglio comunale di Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo. (Il Giornale d'Italia)

A Domodossola è stato cancellato il tradizionale corteo del 25 aprile e non sarà presente la banda musicale. (Il Giornale d'Italia)

Alla vigilia del 25 Aprile esplode una nuova polemica tra maggioranza e opposizione. (Tgcom24)

È del tutto scontato infatti che i giorni del lutto per la scomparsa del Pontefice debbano essere improntati al rispetto del dolore collettivo. Ma è anche assai probabile che quell’inopinato richiamo alle buone maniere venuto da Palazzo Chigi voglia essere un modo, non proprio disinteressato, per derubricare i “festeggiamenti” antifascisti. (La Stampa)

Sassari. Una data che significò per il nostro Paese l’affermazione della democrazia e della libertà, per un’Italia che fu nuovamente libera, unita e indipendente sotto un’unica bandiera, con una grande volontà di ricostruzione, morale e materiale. (SARdies.it)