Il centrodestra litiga pure sulle elezioni in Austria. Salvini: «Il popolo ha premiato gli amici di Fpo». Tajani: «Isolare i rigurgiti neonazisti»

L’estrema destra austriaca festeggia il risultato alle elezioni legislative: Fpo è il primo partito, con il 29,2% dei voti e 58 seggi in Parlamento. Non sarà facile, però, formare un governo: le altre forze politiche, al momento, sono indisponibili a coalizzarsi con Herbert Kickl. Il quale sembra avere più sponde da questo lato dell’Alpi. Il vicepremier Matteo Salvini, tra tutti: «Il popolo austriaco ha votato e ha premiato i nostri amici e alleati, una giornata storica nel nome del cambiamento. (Open)

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E il giorno dopo discutiamo, da un lato, su come è stato possibile che i due grandi partiti popolari, conservatori e socialdemocratici siano andati così male, i primi con un crollo a doppia cifra e la SpÖ con il peggior risultato della sua storia. (Corriere della Sera)

E anche però una mossa intelligente, sofisticata, di Benjamin Netanyahu. Eccoci al nostro appuntamento quotidiano con "Occhio al Caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. (Liberoquotidiano.it)

L’episodio che coinvolge Fabio Maresca, arbitro italiano, ha sollevato un’ombra sul mondo dell’arbitraggio italiano. Il Consiglio di amministrazione dell’Al-Arabi, un club del campionato del Kuwait, ha presentato una denuncia formale contro Maresca presso la stazione di polizia di Adliya. (Terzo Tempo Napoli)

L'estrema destra ha vinto le elezioni in Austria, ottenendo un risultato anche migliore del previsto, con il Partito della libertà (FPOE) che ha ottenuto il 29,2% dei voti, battendo l'OVP al governo del cancelliere Karl Nehammer, al secondo posto con il 26,5% delle preferenze. (Tiscali Notizie)

Il vicepremier Antonio Tajani commenta così il risultato delle elezioni in Austria dove – prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale – ha vinto l’estrema destra del Partito della Libertà (FPOe). (Il Fatto Quotidiano)

La faccenda è spinosa: il partito di Kickl rappresenta tutto quello da cui la premier italiana mira a smarcarsi, specchio oscuro di un passato da dimenticare, di ombre da fugare. Più della baruffa tra Antonio Tajani e Matteo Salvini sulla vittoria dell’estrema destra in Austria, spicca il silenzio di Giorgia Meloni. (il manifesto)