Torino, il Consiglio comunale vota il riconoscimento dello stato della Palestina: «L'Italia lavori per fermare i massacri»
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Il Consiglio comunale di Torino vuole il riconoscimento dello stato della Palestina. Ieri, 24 marzo, la Sala rossa con 21 voti a favore - con la contrarietà dei Radicali, l'astensione del centrodestra e l’incasso del sostegno da parte del Movimento 5 stelle - ha inviato in un ordine del giorno il Parlamento e il Governo per riconoscere la Palestina come entità sovrana, nei confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altre testate
Ferrara, 24 mar - Una trentina di rappresentanti pro Palestina hanno interrotto oggi il Consiglio Comunale di Ferrara, insultando direttamente il sindaco Alan Fabbri. FERRARA, CONSIGLIO COMUNALE IN SUBBUGLIO. (CronacaComune)
Esplode la contestazione nell’aula del Consiglio comunale di lunedì 24 marzo, da parte dei militanti di Ferrara per la Palestina. Nei giorni precedenti, il gruppo aveva chiamato alla mobilitazione la cittadinanza per assistere alla discussione sul riconoscimento della Stato di Palestina, raccogliendo più di una trentina di persone. (Estense.com)
Al vertice della tensione. Nella sala del consiglio inizia a salire la temperatura quando, a metà della discussione su un ordine del giorno precedente, gli spalti del pubblico si riempiono. (il Resto del Carlino)

“Mentre si stavano discutendo le mozioni avente oggetto la questione palestinese – spiega -, alcuni ragazzi che erano presenti in aula e assistevano alla discussione, sono intervenuti urlando nei confronti dei consiglieri”. (Estense.com)
Dall’altro, il capogruppo della civica Fabio Anselmo che se da un lato prende le distanze dai manifestanti, dall’altro stigmatizza anche l’atteggiamento del sindaco. Ovviamente contrapposte: da una parte il parlamentare di Fd’I, Mauro Malaguti che stigmatizza l’azione dei gruppi pro Palestinesi e difende Fabbri. (il Resto del Carlino)
Le immagini di quanto accaduto le ha diffuse il sindaco in persona, Alan Fabbri, che ha tenuto testa con orgoglio agli autori del blitz, cacciandoli dalla sala, con la Polizia locale, e poi spiegando la sua posizione, tesa soprattutto a difendere la sacralità istituzionale dell’assemblea cittadina. (il Giornale)