Il tabù dell’indulto deve cadere. In queste celle la pena è disumana

Il furore securitario giustizialista degli ultimi trent’anni ha fatto un tabù della parola “indulto”: chi provi a pronunciarla è investito dall’aggressione dei sedicenti “honesti” che tacciano di correità con i criminali tutti coloro che provino a sostenere che le manette non sono la soluzione di tutti i problemi. E allora, incuranti dell’inevitabile accusa di voler riversare nelle strade migliaia di efferati assassini, con lo stesso coraggio che ebbe Prodi nel 2006, gridiamo l’invocazione all’indulto come unico strumento per riportare alla decenza, oltre che alla legalità, la situazione delle carceri italiane, e per ristabilire quell’equilibrio tra violazione e sanzione oggi travolto dalla condizione disumana in cui vengono fatte scontare le pene (Il Dubbio)

Su altre fonti

La situazione all'interno del carcere di Bergamo si fa sempre più incandescente, e non solo per il clima (il caldo certo non facilita la vita dei detenuti, anzi...), ma anche per il sempre più elevato sovraffollamento: l'ultimo report aggiornato al 30 giugno 2024 da Antigone, l'associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale, riporta la presenza di ben 575 carcerati a fronte di una capienza regolamentare di 319 posti. (Prima Bergamo)

(Adnkronos) – Nell’estate calda delle carceri non si arrestano i suicidi e il 2024 rischia di polverizzare il record del 2022, l’anno orribile con 85 morti dietro le sbarre. Se il drammatico ritmo non dovesse fermarsi, a fine anno il rischio è di arrivare a livelli peggiori di quelli dell’ultimo biennio. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Il sistema detentivo in Italia è ormai da decenni al collasso. I numeri ancora una volta evidenziano come nel nostro Paese i detenuti scontino una doppia pena: quella prevista dal codice penale e quella perpetrata attraverso modalità di detenzione lesive dei principi del diritto e della dignità umana, come più volte richiamato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. (Avanti Online)

Il Mondo alla Radio 29.07.2024

Si apre con 62 vittime questo agosto terribile delle carceri italiane e i docenti appartenenti alla Rete delle scuole ristrette che operano da decenni nelle carceri, come insegnanti e come volontari, sentono l’esigenza di intervenire ribadendo quanto già sottolineato nei lavori della IX GIORNATA NAZIONALE DEL MONDO CHE NON C’E’, seminario estivo della Rete, svoltosi come di consueto a luglio, nell’ambito del Festival dei Due Mondi di Spoleto. (Tecnica della Scuola)

La dura presa di posizione del sindacato UILPA-Polizia penitenziaria, potrebbe essere sintetizzata come un “fare i conti senza l’oste”, cioè senza aver dato il giusto ascolto a chi è parte coinvolta nella situazione. (Il Difforme)

La situazione delle carceri italiane versa in condizioni di emergenza da molto tempo e sembra continuare a peggiorare, come dimostra il XX rapporto dell’associazione Antigone presentato qualche giorno fa, e il primo fattore di allarme ‒ certificato dagli ultimi dati pubblicati dal Ministero della Giustizia riferiti al 30 giugno scorso ‒ è il cronico sovraffollamento, che si attesta intorno al 120% (con picchi in alcuni istituti di oltre il 200%). (Vatican News - Italiano)