Assange torna in Europa. Magari a Roma?

Assange torna in Europa. Magari a Roma?
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il manifesto ESTERI

Una lacrima sul viso era inevitabile, quando il fondatore di WikiLeaks ha preso la parola alle nove del mattino di ieri, davanti al Consiglio d’Europa a Strasburgo. L’udienza è stata promossa dalla Commissione per gli affari giuridici e i diritti umani dell’Assemblea. Com’è noto, Assange è stato perseguito dalla giustizia dal 2010 e ha passato gli ultimi anni nel carcere speciale londinese di Belmarsh, fino allo scorso 24 giugno. (il manifesto)

Su altri media

Margen Eggert (al centro) interpreta il ruolo della matriarca Karen, fulcro delle tensioni familiari raccontate nell'ultimo film dei fratelli Zürcher, Il passero nel camino. Zürcher Film Il nuovo film di Ramon Zürcher, Il passero nel camino (Der Spatz im Kamin), arriva questa settimana nei cinema svizzeri. (Prima Pagina - SWI swissinfo.ch)

Una votazione che vuole essere un richiamo, da parte del massimo organo europeo, non solo ai governi del Regno Unito e degli Stati Uniti, ma a tutti i regimi del mondo che cercano di punire giornalisti scomodi incarcerandoli. (articolo21)

''Alla fine ho scelto la libertà, piuttosto che una giustizia irrealizzabile'': ancora provato dalla lunga detenzione, il fondatore di Wikileaks Julian Assange parlando a Strasburgo davanti a una commissione del Consiglio d'Europa in quello che è stato il suo primo intervento pubblico da quando è stato rilasciato carcere di (Secolo d'Italia)

Blog | Le parole di Assange sono aria fresca: i guai di una stampa asservita sono sotto gli occhi di tutti

Secondo il fondatore di WikiLeaks la libertà di espressione e tutto ciò che ne consegue si trovano a “un bivio oscuro”. Julian Assange, in audizione al Consiglio d’Europa, ha lanciato il suo J’Accuse contro gli Stati Uniti. (L'Opinione delle Libertà)

Con Julian Assange e WikiLeaks, guarda anche al futuro e alle conseguenze del caso del fondatore di WikiLeaks per la libertà di stampa, ora che, con il suo patteggiamento, il governo americano è riuscito a far passare – per la prima volta nella storia degli Stati Uniti – la teoria che un giornalista che rivela documenti segreti nel pubblico interesse commette un gravissimo crimine e gli Usa possono provare a estradarlo e a incarcerarlo, non importa la sua nazionalità. (Il Fatto Quotidiano)

Mentre sentiamo il rumore dei cingolati che entrano in Libano, mentre migliaia di persone in quella parte del mondo stanno piangendo i loro cari finiti sotto i bombardamenti israeliani, mentre Bibi Netanyahu rimonta nei sondaggi grazie ad una stampa internazionale che quando lo critica gli fa una carezza, mentre prosegue un assurdo conflitto nel cuore dell’Europa alimentato dalla propaganda bellicista delle maggiori testate occidentali, suonano come aria fresca e pulita le parole di Julian Assange al suo primo ritorno pubblico. (Il Fatto Quotidiano)