Assange prigioniero politico, il Consiglio d'Europa accusa Usa e Regno Unito

- Il Consiglio d'Europa ha recentemente approvato una risoluzione che designa Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, come "prigioniero politico" durante il suo periodo di detenzione nella prigione di Belmarsh a Londra. Questa decisione, presa dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (PACE), rappresenta un richiamo ai governi del Regno Unito e degli Stati Uniti, nonché a tutti i regimi del mondo, contro la pratica di punire giornalisti scomodi incarcerandoli.

La risoluzione è stata approvata con 88 voti a favore, 13 contrari e 20 astenuti, dopo un'audizione tenuta dallo stesso Assange a Strasburgo. La vicenda giudiziaria di Assange, che ha dovuto dichiararsi "colpevole di giornalismo" per tornare libero, ha sollevato importanti questioni sulla libertà di stampa e sulle implicazioni del caso per il futuro del giornalismo investigativo.

Stella Moris, moglie di Assange, ha sottolineato l'importanza di stabilire non solo cosa è successo, ma anche quali sono le implicazioni per il futuro. Con il patteggiamento di Assange, il governo americano è riuscito a far passare la teoria che un giornalista che rivela documenti segreti nel pubblico interesse commette un gravissimo crimine, aprendo la strada alla possibilità di estradare e incarcerare giornalisti, indipendentemente dalla loro nazionalità.

La risoluzione del Consiglio d'Europa rappresenta un passo significativo nella protezione dei diritti dei giornalisti e nella difesa della libertà di stampa.

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