Parla mister WikiLeaks: "Il giornalismo è stato criminalizzato dagli Usa"

Parla mister WikiLeaks: Il giornalismo è stato criminalizzato dagli Usa
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QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

"Ho scelto la libertà al posto di una giustizia impossibile da realizzare. Non sono libero oggi perché il sistema ha funzionato: sono libero perché mi sono dichiarato colpevole di giornalismo". Julian Paul Assange parla per la prima volta da uomo libero, dopo aver trascorso quattordici anni della sua esistenza nell’ambasciata ecuadoriana a Londra e in detenzione nel carcere britannico di massima sicurezza di Belmarsh per aver divulgato centinaia di documenti scottanti del Dipartimento di Stato americano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri giornali

Come dice Julian Assange, “i giornalisti non dovrebbero essere perseguiti per aver svolto il proprio lavoro”. Perché “il giornalismo non è un crimine”, ma “un pilastro di una società libera e informata”. (LA NOTIZIA)

Assange ha parlato da uomo libero per la prima volta in un discorso pubblico. Quell’Europa che è stata culla della democrazia fin dai tempi degli antichi greci. (articolo21)

Julian Assange è tornato a far sentire la sua voce. Lo ha fatto di fronte al Consiglio d'Europa a Strasburgo, in un intervento carico di significato politico e personale. (WIRED Italia)

Meglio tardi che mai: il Consiglio d’Europa riconosce Assange “prigioniero politico”

Con Julian Assange e WikiLeaks, guarda anche al futuro e alle conseguenze del caso del fondatore di WikiLeaks per la libertà di stampa, ora che, con il suo patteggiamento, il governo americano è riuscito a far passare – per la prima volta nella storia degli Stati Uniti – la teoria che un giornalista che rivela documenti segreti nel pubblico interesse commette un gravissimo crimine e gli Usa possono provare a estradarlo e a incarcerarlo, non importa la sua nazionalità. (Il Fatto Quotidiano)

Ma anche per tutti i giornalisti. S’intitola La … (Il Fatto Quotidiano)

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ha ufficialmente designato ieri Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, come «prigioniero politico». La pronuncia è arrivata fuori tempo massimo, solo dopo che l’odissea giudiziaria di Assange – il quale ha dovuto, per sua stessa ammissione, dichiararsi «colpevole di giornalismo» per tornare libero – si è conclusa. (L'INDIPENDENTE)