Stella Moris: “Siamo andati a Strasburgo perché un caso Assange non succeda mai più”

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

“È importante stabilire non solo cosa è successo, ma anche quali sono le implicazioni”. Stella Assange non guarda solo al passato. Con Julian Assange e WikiLeaks, guarda anche al futuro e alle conseguenze del caso del fondatore di WikiLeaks per la libertà di stampa, ora che, con il suo patteggiamento, il governo americano è riuscito a far passare – per la prima volta nella storia degli Stati Uniti – la teoria che un giornalista che rivela documenti segreti nel pubblico interesse commette un gravissimo crimine e gli Usa possono provare a estradarlo e a incarcerarlo, non importa la sua nazionalità. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Con 88 voti a favore, 13 contrari e 20 astensioni, l'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa ha ritenuto ieri che il giornalista e fondatore di WikiLeaks Julian Assange sia un prigioniero politico. (Altre Notizie)

Ma anche per tutti i giornalisti. Nessuno gli ridarà indietro i 14 anni che ha passato tra detenzione arbitraria e carcere, ma ieri l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa – che raccoglie i parlamentari di 46 nazioni – ha approvato una risoluzione storica. (Il Fatto Quotidiano)

Sono libero oggi dopo gli anni di carcere perché mi sono dichiarato colpevole di aver fatto giornalismo". "Non sono libero oggi perché il sistema funziona. (il Dolomiti)

Blog | Le parole di Assange sono aria fresca: i guai di una stampa asservita sono sotto gli occhi di tutti

''Alla fine ho scelto la libertà, piuttosto che una giustizia irrealizzabile'': ancora provato dalla lunga detenzione, il fondatore di Wikileaks Julian Assange parlando a Strasburgo davanti a una commissione del Consiglio d'Europa in quello che è stato il suo primo intervento pubblico da quando è stato rilasciato carcere di (Secolo d'Italia)

La pronuncia è arrivata fuori tempo massimo, solo dopo che l’odissea giudiziaria di Assange – il quale ha dovuto, per sua stessa ammissione, dichiararsi «colpevole di giornalismo» per tornare libero – si è conclusa. (L'INDIPENDENTE)

Mentre sentiamo il rumore dei cingolati che entrano in Libano, mentre migliaia di persone in quella parte del mondo stanno piangendo i loro cari finiti sotto i bombardamenti israeliani, mentre Bibi Netanyahu rimonta nei sondaggi grazie ad una stampa internazionale che quando lo critica gli fa una carezza, mentre prosegue un assurdo conflitto nel cuore dell’Europa alimentato dalla propaganda bellicista delle maggiori testate occidentali, suonano come aria fresca e pulita le parole di Julian Assange al suo primo ritorno pubblico. (Il Fatto Quotidiano)