Blog | Le parole di Assange sono aria fresca: i guai di una stampa asservita sono sotto gli occhi di tutti

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Mentre sentiamo il rumore dei cingolati che entrano in Libano, mentre migliaia di persone in quella parte del mondo stanno piangendo i loro cari finiti sotto i bombardamenti israeliani, mentre Bibi Netanyahu rimonta nei sondaggi grazie ad una stampa internazionale che quando lo critica gli fa una carezza, mentre prosegue un assurdo conflitto nel cuore dell’Europa alimentato dalla propaganda bellicista delle maggiori testate occidentali, suonano come aria fresca e pulita le parole di Julian Assange al suo primo ritorno pubblico. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Come il generale romano attraversò il fiume cambiando per sempre la storia di quello che poi sarebbe divenuto un impero, così gli Stati Uniti hanno varcato quel confine simbolico che sancirebbe la loro volontà di "criminalizzare a livello internazionale il giornalismo". (EuropaToday)

Lo ha dichiarato il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, parlando per la prima volta da quando è stato liberato a giugno davanti a una commissione del Consiglio d'Europa incaricata di studiare le condizioni di detenzione. (il Dolomiti)

Stella Assange non guarda solo al passato. Con Julian Assange e WikiLeaks, guarda anche al futuro e alle conseguenze del caso del fondatore di WikiLeaks per la libertà di stampa, ora che, con il suo patteggiamento, il governo americano è riuscito a far passare – per la prima volta nella storia degli Stati Uniti – la teoria che un giornalista che rivela documenti segreti nel pubblico interesse commette un gravissimo crimine e gli Usa possono provare a estradarlo e a incarcerarlo, non importa la sua nazionalità. (Il Fatto Quotidiano)

La risoluzione del Consiglio d’Europa su Assange

Non sono libero oggi perché il sistema ha funzionato: sono libero perché mi sono dichiarato colpevole di giornalismo". "Ho scelto la libertà al posto di una giustizia impossibile da realizzare. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Con 88 voti a favore, 13 contrari e 20 astensioni, l'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa ha ritenuto ieri che il giornalista e fondatore di WikiLeaks Julian Assange sia un prigioniero politico. (Altre Notizie)

Una votazione che vuole essere un richiamo, da parte del massimo organo europeo, non solo ai governi del Regno Unito e degli Stati Uniti, ma a tutti i regimi del mondo che cercano di punire giornalisti scomodi incarcerandoli. (articolo21)