Verzasca e Onsernone, riaprono i musei

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Si tratta di una suggestiva installazione artistica che vede protagonisti alcuni degli oggetti storici conservati presso il museo, presentati per l'occasione con uno sguardo rinnovato.

I visitatori potranno vedere la mostra permanente e anche accedere (attraverso pratici manuali digitali) ai contenuti della ricerca sulle importanti trasformazioni vissute dalla valle nel corso del Novecento.

Il percorso espositivo attraversa i vari ambienti della quotidianità di un tempo, toccando ambiti quali l'alimentazione, l'istruzione, lo sfruttamento delle risorse del territorio, l'allevamento. (laRegione)

Ne parlano anche altre fonti

Piuttosto ho sfruttato questo periodo per mettermi al pari con letture arretrate, per riorganizzare il lavoro con CampoBase e per fare ricerca curatoriale. Certo, è stato molto irruento, perché solitamente prima di dare vita a un progetto conosci e scegli bene le persone con cui fondarlo e poi trovi uno spazio. (ArtsLife)

GERMANO CELANT E L’ANTROPOLOGIA ARTISTICA. Infatti, come Celant ha precisato in una intervista con Antonio Gnoli su Repubblica, “Arte Povera” indica anzitutto una attitudine. – Davide Dal Sasso. (Artribune)

La bocciatura di Vettese fa riflettere. La bocciatura di ben tre volte di Angela Vettese al concorso per ordinario di storia dell’arte fa riflettere, e amaramente. Sono tutti ignoranti quelli che sono fuori dal nostro mondo dell’arte o c’è un difetto di comunicazione di questo stesso mondo? (ExibArt)

Diamo però uno sguardo anche alle mostre attualmente in programma presso gli spazi coinvolti:. La Galleria Enrico Astuni ospita Vado al massimo. Questi gli indirizzi web a cui scrivere per prenotare la visita guidata e richiedere informazioni:. (Collezione da Tiffany)

L'arte diventa un'opportunità per mostrare al pubblico gli angoli nascosti di Bari Vecchia. Un nuovo appuntamento con l'Arte, a Santa Teresa dei Maschi, chiesa del 1600, un tesoro da scoprire grazie a Bibart. (Artribune)

Come se l’arte contemporanea non fosse importante come il Teatro dell’Opera o gli spettacoli circensi, a cui invece sono destinati diversi milioni di euro. Eppure il nostro è “il paese dell’arte” per antonomasia e l’arte contemporanea è un business da miliardi di euro. (Italia Magazine)