Germano Celant: analisi della sua teoria critica e della sua pratica curatoriale

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GERMANO CELANT E L’ANTROPOLOGIA ARTISTICA. Infatti, come Celant ha precisato in una intervista con Antonio Gnoli su Repubblica, “Arte Povera” indica anzitutto una attitudine.

Celant, Germano (1968a), Arte Povera, Arte Povera [cat.

Nel quadro di queste riflessioni, Germano Celant ha sviluppato il suo discorso critico attraverso l’osservazione storica e l’indagine sulle pratiche artistiche.

– Davide Dal Sasso. (Artribune)

La notizia riportata su altre testate

Da metà luglio, San Benedetto conoscerà anche l’arte di Giuseppe Veneziano con la rassegna intitolata X-Large – Raffaello on the road. L’estate 2020, per San Benedetto del Tronto, sarà anche quella del ritorno della cracking art. (il Resto del Carlino)

Diamo però uno sguardo anche alle mostre attualmente in programma presso gli spazi coinvolti:. La Galleria Enrico Astuni ospita Vado al massimo. Questi gli indirizzi web a cui scrivere per prenotare la visita guidata e richiedere informazioni:. (Collezione da Tiffany)

Un nuovo appuntamento con l'Arte, a Santa Teresa dei Maschi, chiesa del 1600, un tesoro da scoprire grazie a Bibart. La luce della cupola di Santa Teresa dei Maschi torna ad illuminare l’arte con il progetto “Contraccademia” firmato Bibart Biennale. (Artribune)

Durante il lockdown abbiamo raggiunto online la curatrice indipendente Irene Angenica (Catania, 1991) per avere una prospettiva sull’impatto che la pandemia ha avuto su chi lavora nell’arte. Piuttosto ho sfruttato questo periodo per mettermi al pari con letture arretrate, per riorganizzare il lavoro con CampoBase e per fare ricerca curatoriale. (ArtsLife)

Fino all’8 agosto, la mostra sarà visitabile tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 19 o su appuntamento. L’ingresso sarà contingentato in base alle prescrizioni di contenzione COVID-19 attualmente in vigore per assicurare alle persone una visita in piena sicurezza. (LatinaToday)

Lee Price, invece, ha reinventato in chiave psicanalitica la vecchia tecnica del camouflage, per mettere a fuoco il rapporto fra essere umano e cibo. L’americana Aleah Chapin, già vincitrice del BP Portrait Award, celebra nelle sue tele il corpo umano nelle forme più estreme di plasticità, con sfumature lunari color ghiaccio. (Il Messaggero)