Stellantis è una bomba ad orologeria pronta ad esplodere
Il 2025 sarà un anno disastroso, lavoratori preoccupati. Quadrini annuncia un consiglio provinciale straordinario con tutti i sindaci e i sindacati Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Ormai è questione di settimane, dopodiché la crisi del settore dell’auto e dello stabilimento Stellantis di Cassino inizierà a far sentire concretamente i suoi effetti. I sindaci non hanno nascosto la preoccupazione e nei giorni scorsi dalla sala Restagno del Comune di Cassino si è levato un grido d’angoscia per il futuro della fabbrica che da mezzo secolo è il motore dell’economia del Lazio Meridionale (LeggoCassino.it)
Ne parlano anche altre testate
Un consiglio provinciale straordinario, aperto alla partecipazione di tutti e 91 i sindaci del territorio ciociaro per affrontare la vicenda Stellantis e ciò che attiene all'indotto dell'automotive, in piena crisi. (ilmessaggero.it)
Alessio Porcu Ad majorem Dei gloriam Prima puntata della nuova stagione di Senza Ricevuta di Ritorno su Teleuniverso. La crisi Stellantis e gli specchietti per le allodole. Che sono gli operai. Perché le riunioni di questi giorni non sposteranno di un centimetro le scelte su Cassino. (AlessioPorcu.it)
Una battaglia da fare insieme affinché John Elkann risponda alla convocazione della commissione Attività Produttive, si appoggi lo sciopero dei sindacati del 18 ottobre e arrivi una proposta comune al governo per fronteggiare la crisi dell’automotive da inserire in legge di Bilancio. (Il Fatto Quotidiano)
Il presidente, John Elkann, e l’amministratore delegato, Carlos Tavares, devono essere convocati «con massima urgenza» a palazzo Chigi dal governo per fare chiarezza sul piano industriale e la tutela dell’occupazione in Italia. (Milano Finanza)
«È il momento di agire!», il 18 ottobre lo sciopero del settore automotive (Termoli Online)
Le decisioni di Stellantis continuano a sollevare davvero molte polemiche nel nostro paese. Il gruppo da tempo è in contrasto, neanche troppo velatamente, con il governo italiano – ultima la diatriba sui fondi del pnrr che dovevano essere destinati alla gigafactory di Termoli ma sono stati dirottati altrove per la mancanza di certezze sulle tempistiche di realizzazione fornite dalla holding. (Alla Guida)