Istat: rivalutazione montanti contributivi 2024. Tasso annuo di capitalizzazione

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AteneoWeb ECONOMIA

Con nota prot. 2545394/2024, pubblicata sul sito del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociale, l'stat ha diffuso il valore del tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi 2024, ai fini del calcolo delle pensioni aventi decorrenza dal 1° gennaio 2025. Il tasso medio annuo composto di variazione del prodotto interno lordo nominale, nei cinque anni precedenti il 2024, risulta pari a 0,036622 e, pertanto, il coefficiente di rivalutazione è pari a 1,036622. (AteneoWeb)

La notizia riportata su altri giornali

Un montante contributivo di 200.000 euro diventerà quindi 207.324,40 euro facendo registrare un aumento di 7.324,40 euro. Grazie al nuovo coefficiente, chi andrà in pensione dal 1° gennaio 2025 subirà una rivalutazione del montante contributivo, accumulato al 2023, di oltre il 3,6% (in aumento rispetto al 2,3% dello scorso anno). (NT+ Lavoro)

Quello in vista del 2025 sarà il terzo aumento consecutivo dopo la rivalutazione con valore negativo registrata nel 2021, in seguito alla pandemia. Durante il prossimo anno, saliranno gli importi delle pensioni per chi lascerà il lavoro dal 1° gennaio: cosa accadrà agli assegni. (CasertaNotizie.com)

L’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha reso noto, con la nota prot. 2545394/2024 pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro, il tasso di capitalizzazione relativo all’anno 2024 per la rivalutazione dei montanti contributivi ai fini del calcolo delle pensioni decorrenti dal 1° gennaio 2025. (PMI.it)

Rivalutazione pensioni, di quanto aumentano nel 2025 e perché saranno più alte per chi lascia il lavoro

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha comunicato il 15 Novembre 2024 il nuovo il tasso annuo di rivalutazione ISTAT del montante dei contributi delle pensioni, valido dal 1° Gennaio 2025. (Ti Consiglio)

Pensioni: nel 2025 arriva la rivalutazione. Come cambiano gli importi (iLMeteo.it)

Questo farà scattare un assegno più alto per chi lascia il lavoro l'anno prossimo. (Fanpage.it)