Macron contestato a Mayotte: «Non sono io il ciclone, senza la Francia sareste ancora di più nella m...a»

Macron contestato a Mayotte: «Non sono io il ciclone, senza la Francia sareste ancora di più nella m...a»
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Corriere della Sera ESTERI

«Vogliamo sapere quali risorse ci darete». Con queste parole una abitante di Mayotte si è rivolta al presidente Emmanuel Macron, in visita sull'isola dopo il disastro causato dal ciclone Chido. L’isola, dipartimento francese nell’Oceano Indiano, è stata devastata, i centri abitati composti in parte da bidonville sono stati rasi al suolo e si temono migliaia di morti ancora sepolti sotto le baracche a quasi una settimana dalla catastrofe. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

Macron sbotta contro gli abitanti di Mayotte: “Se questa non fosse Francia, sareste in un mare di merda 10.000 volte peggiore” Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)

Macron ha visitato l'isola francese per toccare con mano il livello di distruzione e per rassicurare gli abitanti sull'impegno dello Stato nei confronti di questo dipartimento dell'Oceano Indiano, il piu' povero del Paese. (Italia Oggi)

Ciclone Chido devasta Mayotte Il bilancio dei danni dopo il passaggio del ciclone Chido nell’arcipelago francese di Mayotte, che si trova nell'Oceano Indiano tra il Madagascar e la costa del Mozambico, è a dir poco devastante. (METEO.IT)

Teramana nell’incubo di Mayotte, l’isola devastata dal ciclone: “Incalcolabili i morti”

Il presidente è stato fischiato nella città di Pamandzi, dove diversi residenti hanno gridato «Dimissioni!», «Stai dicendo sciocchezze!» e «Acqua!», denunciando la mancanza di azione da parte del governo di Parigi. (Corriere TV)

Queste, in sintesi, le intenzioni del presidente francese Emmanuel Macron, in visita giovedì nel territorio devastato. Venerdì poi, un ospedale da campo sarà allestito per aiutare la popolazione e distribuire altri aiuti. (RSI Radiotelevisione svizzera)

TERAMO. «Il buio completo, l’acqua fino alle caviglie e raffiche di vento e pioggia a 220 chilometri l’ora: abbiamo avuto paura di morire tutti». (Il Centro)