Giovanni Paoli, figlio di Gino, muore a 60 anni: una vita tra giornalismo e famiglia
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Giovanni Paoli, primogenito del celebre cantautore Gino Paoli, è morto a 60 anni lo scorso venerdì, stroncato da un infarto mentre era ricoverato nell’unità coronarica dell’ospedale Niguarda di Milano. La notizia, che ha scosso il mondo del giornalismo e dello spettacolo, è stata confermata da fonti vicine alla famiglia, lasciando un vuoto profondo tra chi lo conosceva non solo come professionista ma anche come uomo di grande sensibilità.
Nato dal primo matrimonio di Gino Paoli con Anna Fabbri, Giovanni ha vissuto un’infanzia segnata da legami familiari complessi, ma sempre caratterizzati da affetto e dedizione. «Siamo stati fratelli inseparabili», ha ricordato Amanda Sandrelli, figlia di Gino e della seconda moglie Stefania Sandrelli, sottolineando come il padre li portasse a scuola tenendoli per mano, un gesto semplice che racchiudeva un’intera filosofia di vita. Oggi, Amanda si trova a dover pensare a un fratello che non c’è più, mentre la famiglia si stringe intorno alla compagna di Giovanni e alla figlia Olivia, rimaste sole.
La carriera di Giovanni Paoli è stata un percorso ricco e variegato, che lo ha visto muoversi con disinvoltura tra testate prestigiose come Tv Sorrisi e Canzoni e Chi, entrambe edite da Mondadori e Rcs. Negli ultimi anni, aveva assunto il ruolo di direttore responsabile di DillingerNews, il sito di informazione fondato da Fabrizio Corona, figura controversa ma con cui Giovanni aveva instaurato un rapporto professionale e umano significativo. Proprio Corona, dopo aver atteso che la notizia della morte diventasse di dominio pubblico, ha voluto rendere omaggio al collega scomparso attraverso un messaggio sui social: «Il nostro caro direttore non si è mai tirato indietro, non ci ha mai fatto sentire il peso delle responsabilità che ricadevano sulle sue spalle; invece, ci ha insegnato con pazienza, con dedizione, spingendoci sempre a dare il meglio di noi stessi».
La scomparsa di Giovanni Paoli non è solo una perdita per la sua famiglia, ma anche per il mondo del giornalismo, che perde una figura capace di coniugare rigore professionale e umanità. La sua vita, segnata da un’infanzia in cui i legami familiari erano al centro, si è sviluppata attraverso scelte professionali che lo hanno portato a confrontarsi con realtà diverse, dalle riviste di intrattenimento ai nuovi media digitali.