Medici di base, la riforma: l'ipotesi di renderli lavoratori dipendenti, cosa potrebbe cambiare
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Medici di base assunti dalle Case di Comunità. Secondo quanto riporta il Sole 24 Ore, l’esecutivo starebbe lavorando a un testo di legge per introdurre una novità di tipo contrattuale per medici specializzati in Medicina generale: il medico di base da libero professionista, convenzionato al Sistema Sanitario nazionale e con specifici obblighi, diventerebbe dipendente. Una novità che dovrebbe interessare i nuovi medici di famiglia mentre chi resta in libera professione negli studi - oggi contiamo circa 40 mila medici di base in Italia - dovrà mettere a disposizione un numero minimo di ore per la Sanità territoriale tra le 14 e le 16 a settimana. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre testate
Medici di famiglia. Fmt: “Il Governo sbaglia su passaggio a dipendenza e su case di comunità” 08 GEN (Quotidiano Sanità)
Non solo. I medici di base freschi di specializzazione non saranno più, come succede oggi, dei liberi professionisti che siglano una convenzione con il Ssn in base alla quale tenere aperti i loro ambulatori per alcune ore al giorno. (Sky Tg24 )
I giovani dottori che, dopo la nuova specializzazione universitaria in Cure primarie, decideranno di diventare medici di famiglia non saranno più liberi professionisti che siglano una convenzione con il Ssn per tenere aperti i loro ambulatori alcune ore al giorno, gestendo in modo autonomo un determinato numero di pazienti (1.500 al massimo, che con le deroghe arrivano in media a 1.800), ma saranno veri e propri dipendenti, assunti con orari e contratti nazionali. (Nurse Times)
I Medici di famiglia saranno assunti dirattemente dal Servizio sanitario Nazionale per lavorare sul territorio dove saranno poi assegnati nelle 1400 Case di Comunità. L’idea è migliorare l’offerta per i cittadini a livello territoriale con i medici di famiglia che lavoreranno nelle Case di comunità e nei Cot, le centrali operative territoriali (- DottNet)
Il progetto di riforma in cantiere prevede una trasformazione radicale: i futuri medici di famiglia non saranno più liberi professionisti che lavorano nel proprio studio, ma dipendenti pubblici integrati in strutture più ampie e organizzate. (Io Donna)
I giovani dottori che decideranno dopo la nuova specializzazione universitaria in cure primarie di diventare medici di famiglia non saranno più infatti come oggi dei “liberi professionisti” che siglano una convenzione... (NT+ Enti Locali & Edilizia)