Scontri alla manifestazione pro Palestina di Roma, confermato fermo e domiciliari per Tiziano Lovisolo

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Corriere TV INTERNO

Convalidato il fermo e decisi gli arresti domiciliari per Tiziano Lovisolo, il 24enne accusato di lesioni aggravate ai danni di un vicequestore della Digos e resistenza a pubblico ufficiale durante gli scontri della manifestazione pro Palestina del 5 ottobre a Roma. È la decisione presa dal giudice dopo l’udienza di lunedì mattina nel processo per direttissima a carico del giovane. Fuori dal Tribunale ad accogliere Lovisolo oltre agli amici una cinquantina di manifestanti dei collettivi studenteschi in solidarietà. (Corriere TV)

La notizia riportata su altri media

Convalidato il fermo e decisi gli arresti domiciliari per Tiziano Lovisolo, il 24enne accusato di lesioni aggravate ai danni di un vicequestore della Digos e resistenza a pubblico ufficiale durante gli scontri della manifestazione pro Palestina del 5 ottobre a Roma (LAPRESSE)

In piazza contro il divieto di manifestare imposto dalla questura. Due i cortei. (il manifesto)

L'iniziativa arriva dopo il 'no' della Questura cittadina alla manifestazione chiesta nei giorni scorsi dal movimento Rete Bergamo per la Palestina. (BergamoNews.it)

5 ottobre: abusi in divisa

“Oggi è la giornata in cui bisogna ricordarsi di essere davvero tutti uniti nel combattere il terrorismo vergognoso di Hamas e dare solidarietà a Israele. Un anno fa tutti si dicevano accanto a Israele, poi hanno iniziato a esserci una serie di distinguo, fino a che addirittura qualcuno ha provato a invitare gli amici di Hamas alla Camera dei Deputati”. (LAPRESSE)

Una giornata di tensione, quella di oggi, per la temuta fiaccolata che in piazza Castello vedrà protagonisti i pro-Palestina. Il tutto, mentre dopo gli scontri di Roma sono arrivati i fogli di via anche ai militanti di Askatasuna. (Torino Cronaca)

La ricostruzione dei fatti avvenuti sabato 5 ottobre e che ha visto coinvolti gli attivisti della Rete Bergamo per la Palestina Nonostante una martellante campagna di terrorismo mediatico atta a diffondere un generale sentimento di paura e incertezza, i/le solidali di questo Paese hanno deciso ugualmente di rispondere alla chiamata nazionale di sabato 5 ottobre. (Osservatorio Repressione)