«Per la pace ci vuole coraggio e Netanyahu non lo ha avuto»

«I traumi per quanto dolorosi, si possono superare. Ma per parlare di pace ci vuole coraggio. Netanyahu ha dimostrato di non averne». Zeruya Shalev conosce bene il dolore, quello fisico e quello dell’anima. I suoi romanzi penetrano nel profondo dei personaggi, esplorano le parti più recondite del loro essere. Donano una voce alle loro sofferenze. Lei che nel 2004 venne coinvolta in un attentato kamikaze a Gerusalemme, riportando gravi ferite, non vede altra soluzione che il dialogo tra i due popoli, una strada che deve essere percorsa insieme. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altre testate

Secondo le ultime ricostruzioni delle autorità israeliane, nelle mani di Hamas ci sono ancora più di 60 ostaggi vivi. Gli ostaggi israeliani centrali per le trattative con Hamas (Today.it)

Yoram Yehudai ha sessant’anni, è già lì da ore. Ha organizzato l’evento insieme alle altre famiglie e invitato giornalisti israeli… (La Stampa)

"Ringrazio il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, un vero amico dello Stato di Israele, per avermi chiamato per le condoglianze al popolo di Israele nel primo anniversario dal massacro del 7 ottobre". (TGLA7)

Il 7 ottobre e la risposta di Milano

«Esprimo vicinanza alle vittime civili innocenti del 7 ottobre, a quelle innocenti palestinesi e libanesi, e auspico che cessi il fuoco e che riprenda il dialogo tra i popoli». (La Repubblica)

A un anno dal massacro del 7 ottobre compiuto da Hamas nel sud di Israele, a cui seguì lo scoppio della guerra a Gaza, il Medioriente e il mondo sono con il fiato sospeso per l'atteso attacco dello Stato ebraico all'Iran. (La Stampa)

Libero ha fatto la sua parte con me, Daniele Capezzone e Pietro Senaldi, un piccolo contributo, una testimonianza della nostra fede incrollabile nei valori della libertà, della democrazia, della religione di pace e non di guerra. (Liberoquotidiano.it)