Parla la preside: «Lunedì apertura regolare»
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CASTELLAMMARE DI STABIA. L'arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, monsignor Francesco Alfano, ha espresso solidarietà alla preside dell'istituto comprensivo "Salvati" di Castellammare di Stabia, Donatella Ambrosio, per il raid subito dai genitori di Scanzano che - irrompendo a scuola in orario di lezione - hanno aggredito e ferito la professoressa di sostegno. Un orrendo spettacolo subito da 144 bambini presenti nelle aule e che hanno assistito all'assalto da parte dei loro genitori nel tentativo di linciaggio della docente. (ROMA on line)
La notizia riportata su altre testate
Non sono pochi gli interrogativi ancora da sciogliere su quanto è avvenuto giovedì mattina nell’istituto “Salvati” di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, dove una docente di sostegno è stata aggredita dai papà e dalle mamme di alcuni alunni. (Avvenire)
Docente aggredito da 30 genitori, la preside: “Anni e anni di sforzi per diffondere un senso di legalità e e poi succede una cosa del genere” Di Secondo alcune ricostruzioni, la causa scatenante dell’aggressione sarebbero state delle voci, diffuse tramite una chat tra genitori, riguardanti presunti messaggi e video “compromettenti” che l’insegnante avrebbe inviato ad alcuni studenti. (Orizzonte Scuola)
Ci sarebbe una falsa notizia di molestie a dei bambini di una scuola, alla base di una selvaggia aggressione da parte di una trentina di madri ai danni di una insegnante si sostegno in provincia di Napoli. (Today.it)
Il padre ha provato a difendere la figlia ma si è rotto un polso; per la docente, invece, la diagnosi è stata di trauma cranico, causato dai colpi ricevuti ed è attualmente ancora ricoverata in ospedale. (napoli.corriere.it)
Una trentina di genitori, papà e mamme, hanno fatto irruzione giovedì 14 novembre nell’istituto Salvati di Scanzano, a Castellammare di Stabia nel Napoletano. Erano le 10.30 del mattino, nelle classi circa 140 studenti della scuola media. (Open)
Napoli — L’unica cosa certa è l’aggressione brutale ai danni di una docente. Per il resto ci sono solo illazioni, alimentate sui social e sulle chat, e l’ipotesi che all’origine di tutto ci sia una rappresaglia. (la Repubblica)