Bozzoli, la fuga in Maserati e la voce sulla posizione: "Possibilità di farcela, zero"

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Morti sul lavoro

Prosegue la ’fuga dall’ergastolo' di Giacomo Bozzoli, condannato due giorni fa al carcere a vita per l’omicidio dello zio Mario e da allora irreperibile assieme alla moglie e al figlio di nove anni. Tra le ipotesi, il Corriere della Sera cita la possibilità, riferita in Procura dalla famiglia o dagli avvocati, che i tre si trovino in un Paese confinante con l’Italia raggiunto a bordo della Maserati di Bozzoli. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altri media

Il movente dell'omicidio Giacomo Bozzoli si è dato alla fuga poche ore prima che per lui venisse emessa la condanna all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario, 52 anni, avvenuto nella sera dell’8 ottobre 2015 nella ditta di famiglia. (Virgilio Notizie)

Di Giacomo Bozzoli non si hanno tracce da almeno 10 giorni. Nel frattempo sono state inviate segnalazioni a polizie, aeroporti, ferrovie, alberghi e porti di tutta Europa. (Il Giornale d'Italia)

Condannato in via definitiva per l’omicidio dello zio Mario, Bozzoli è diventato latitante subito dopo la lettura della sentenza da parte della Corte di Cassazione. Le forze dell’ordine hanno meticolosamente ricostruito l’ultimo percorso compiuto dal fuggitivo a bordo della sua Maserati Levante. (StatoQuotidiano.it)

Chi è Giacomo Bozzoli e dove può essere fuggito dopo la condanna per l'uccisione dello zio

I suoi quarant'anni intenderà festeggiarli nascosto, solo con moglie e figlio, chissà dove. E chissà con quale animo. Ma il 19 luglio è ancora lontano e la caccia all'uomo ha già varcato i confini nazionali. (il Giornale)

Sarebbe scappato su una Maserati (il 23 giugno passaggi a Manerba e Desenzano), con la compagna e il figlio di nove anni. (Vanity Fair Italia)

Trentanove anni, folti capelli castani tirati indietro e un abbigliamento alla moda: si presenta così Giacomo Bozzoli, l'uomo irreperibile e condannato in via definitiva per l'omicidio e la distruzione del cadavere di suo zio Mario nel forno della fonderia a Marcheno, in provincia di Brescia, l'8 ottobre 2015. (Adnkronos)