Pantani, la storia infinita: cinque inchieste e tanti misteri

Come in un gioco dell’oca giudiziario si riparte da Trento. Venticinque anni dopo la prima inchiesta per «frode sportiva» la procura diretta da Sandro Raimondi è tornata indagare sul presunto complotto dietro alla squalifica di Marco Pantani dal Giro d’Italia del 1999 per «associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine e collegata al decesso del ciclista». Nel… (La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

La vicenda della fine della carriera del campione romagnolo, culminata con la morte dell'atleta nel febbraio del 2004, ha avuto inizio il 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio (Trento) all'interno dell’Hotel Touring, dove la sua squadra (Mercatone Uno) soggiornava e dove, durante un controllo anti doping a sorpresa, gli erano stati rilevati valori di ematocrito nel sangue troppo alti. (Corriere del Trentino)

C’è un clamoroso colpo di scena nella vicenda dell’esclusione dal Giro d’Italia di Marco Pantani. (Open)

Nelle nuove indagini per far luce sulla presunta ombra della camorra nelle scommesse al Giro d’Italia del 1999 e sul mistero delle analisi antidoping di Marco Pantani che, si presume, siano state alterate per impedirgli la vittoria, si ipotizza anche un collegamento tra la vicenda, il suo declino di atleta e la morte 5 anni dopo. (Gazzetta del Sud)

Caso Pantani, riaperte le indagini dopo 25 anni: colpo di scena sull'esclusione dal Giro d'Italia del 1999

Ma all’origine di quella parabola che uccise uno dei più forti ciclisti che l’Italia ha mai avuto c’è un fatto ancora avvolto nel mistero ma su cui – finalmente – è stata aperta una nuova indagine condotta dal pubblico ministero Patrizia Foiera. (Positanonews)

«Il procedimento iscritto presso la Procura della Repubblica di Trento e riguardante i fatti di Madonna di Campiglio e che portarono alla clamorosa esclusione di Marco Pantani dal Giro 1999, costituiscono una pagina nuova di un libro mai finito». (il Giornale)

Colpo di scena sull'esclusione dal Giro d'Italia del 1999 di Marco Pantani: la Federazione medico-sportiva italiana (FMSI) ha affermato che "nessun controllo ematico fu effettuato da medici Doping control officer (Dco) della FMSI" ma solo dall'UCI (Unione ciclistica internazionale). (Fanpage.it)