Donata Bergamini, la sorella di Denis: «Con la sentenza per omicidio è emersa la verità. Ora può volare in pace»

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Corriere della Sera INTERNO

Donata Bergamini non ha mai mollato. Per anni ha parlato del caso del fratello Denis, così era chiamato da tutti, anche se in realtà all'anagrafe portava il suo stesso nome: «Donato». Ha sempre sostenuto, lei, che non si suicidò, nel 1989 sulla statale jonica a Roseto Capo Spulico, uno splendido posto di mare in Calabria. No, fu ucciso, l'ha sempre detto, ha lottato con gli amici e i colleghi del calciatore, con la tifoseria organizzata del Cosenza, dove Denis giocava, che ha sostenuto la sua battaglia per la verità. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

Di Marco CribariSedici anni di condanna, sette in meno di quanti richiesti dalla pubblica accusa. (Il Vibonese)

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Il giorno dopo la sentenza di condanna di Isabella Internò a 16 anni di reclusione è il momento dell’analisi dei possibili scenari spalancati dalla decisione assunta dalla corte d’assise del tribunale di Cosenza (LaC news24)

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L'hanno condannata, alla fine l'hanno condannata, ci sono voluti 35 anni perché in terra di mafia le cose vanno così, impastoiate, lentissime, ma alla fine la Isabella, la fidanzata del Denis, il calciatore, ha preso i suoi 16 anni per averlo fatto ammazzare “con la complicità di ignoti” per motivi mai definitivamente chiariti. (Il Giornale d'Italia)

I militari rintracciato l’uomo, hanno provveduto alla notifica del provvedimento ed al termine delle formalità di rito, lo hanno condotto presso la sua abitazione dove dovrà espiare la pena detentiva in regime di detenzione domiciliare. (Frosinone News)

Dopo la sentenza la donna, fidanzata in quegli anni con l'ex calciatore è rimasta immobile seduta ai banchi, mentre la sorella Donata è scoppiata a piangere. Anni di reclusione. (Sport Mediaset)