Donata Bergamini, la sorella di Denis: «Con la sentenza per omicidio è emersa la verità. Ora può volare in pace»
Donata Bergamini non ha mai mollato. Per anni ha parlato del caso del fratello Denis, così era chiamato da tutti, anche se in realtà all'anagrafe portava il suo stesso nome: «Donato». Ha sempre sostenuto, lei, che non si suicidò, nel 1989 sulla statale jonica a Roseto Capo Spulico, uno splendido posto di mare in Calabria. No, fu ucciso, l'ha sempre detto, ha lottato con gli amici e i colleghi del calciatore, con la tifoseria organizzata del Cosenza, dove Denis giocava, che ha sostenuto la sua battaglia per la verità. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
Ad Anagni, i militari della locale Stazione, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione provvisoria della misura alternativa alla detenzione, emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, nei confronti di un 48enne del circondario, il quale dovrà scontare la pena detentiva di 3 mesi e 20 giorni di reclusione per il reato di “evasione”, commesso nel 2016 a Piglio. (Frosinone News)
Post sentenza (LaC news24)
Anche per la Giustizia, oggi, è stato ucciso. Due esumazioni. (Tifo Cosenza)
Ora c’è una verità processuale: Donato Denis Bergamini è stato ucciso. Non si è suicidato. Per la Corte d’Assise di Cosenza è l’ex fidanzata del calciatore Isabella Internò la mandante dell’omicidio, in concorso con altre persone ancora da individuare. (IlNapolista)
L'hanno condannata, alla fine l'hanno condannata, ci sono voluti 35 anni perché in terra di mafia le cose vanno così, impastoiate, lentissime, ma alla fine la Isabella, la fidanzata del Denis, il calciatore, ha preso i suoi 16 anni per averlo fatto ammazzare “con la complicità di ignoti” per motivi mai definitivamente chiariti. (Il Giornale d'Italia)
La prestigiosa carriera come solista nell’Orchestra dell’Arena di Verona (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)