Un check point al Poli, non si ferma la protesta dei pro Palestina: “In attesa di risposte dal Senato Accademico”

TORINO. Non solo le richieste degli studenti occupanti, adesso il Senato del Politecnico è chiamato a esprimersi anche sulle istanze dei docenti. Ma alla seduta di questa mattina, nessuna delle due mozioni è all’ordine del giorno. Studenti occupanti e professori si stanno muovendo in modo diverso per fare pressione. I primi sono in presidio davanti al Rettorato, con tavoli per studiare e dei check point simbolici, che rappresentano le difficoltà del popolo palestinese. (La Stampa)

Su altre fonti

Un gruppo di docenti dell’Università di Bologna ha lanciato una petizione online in cui chiede all’ateneo più antico del mondo di sospendere immediatamente i progetti di ricerca e collaborazione con il gruppo Thales e l’istituto israeliano Technion, in quanto avrebbero “forti e dirette connessioni con la violazione dei diritti umani dei palestinesi a Gaza e nei crimini descritti dalla Corte internazionale di giustizia”. (Altreconomia)

giovedì 13 giugno, ai cancelli dell'entrata della sede principale del Politecnico di Torino, in corso Duca degli Abruzzi. Un gesto di solidarietà di Massimo Zucchetti, professore ordinario al PoliTo. (Corriere della Sera)

«Il rettore Stefano Corgnati è in grado di fare bene, ma si trova con un Senato accademico non degno del suo ruolo. Dai, non siamo riusciti nemmeno a bloccare gli accordi con Frontex». (La Stampa)

Universitari contro le “acampade” pro Palestina: "Tutelare il diritto allo studio. E più accordi con atenei israeliani”

A firmarli sono gli studenti di 17 università - dalla Statale di Milano a Pisa, da Torino a Bari - che fanno parte delle associazioni studentesche Universitari Liberali, Studenti per le Libertà e Siamo Futuro. (IL GIORNO)

E fanno appello al concetto di «maggioranza silenziosa». Si auto definiscono «contro movimento». (Corriere della Sera)

Leggi tutta la notizia Finisce l'occupazione all'Università di Torino. (Virgilio)