Secret Service. Il flop clamoroso dell’agenzia d’élite: "Errori da non ripetere"

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Boni Dalle indagini sulle contraffazioni delle monete alla protezione dei presidenti e dei capi di Stato. È l’evoluzione della specie del Secret Service, l’Agenzia federale statunitense che fa capo al Dipartimento della Sicurezza interna incaricata, da un lato, a condurre indagini penali su casi delicati e che hanno a che fare fra le altre cose con il controspionaggio e, dall’altro, a proteggere i leader politici del Paese, le loro famiglie ma anche i capi di Stato o di governo negli eventi pubblici, come le campagne elettorali. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Doug Mills lo sa: il leggendario fotografo del New York Times, 64 anni, di Greensboro, North Carolina, premio Pulitzer per la campagna di Bill Clinton del ‘92 e per lo scandalo Lewinsky, è stato l’unico in grado di catturare il mo… Può sempre succedere qualcosa. (la Repubblica)

Come è stato possibile che un cecchino raggiungesse una posizione utile per avere un «clear shot» di Donald Trump? Cosa è andato storto nel lavoro dei servizi di sicurezza? Perché c’era una bomba (o meglio «un ordigno rudimentale») nella macchina del ragazzo autore dell’attentato, identificato come il 20enne della Pennsylvania Thomas Crooks? E chi era, Thomas Crooks? Tutte domande su cui lavorano le indagini incrociate in corso in questi giorni. (il manifesto)

Così come era noto che per i democratici a stelle e strisce Donald Trump rappresentasse un nemico da combattere ed abbattere ad ogni costo e con ogni mezzo possibile, lecito o no. Che negli Usa si respirasse un clima infame, fatto di intolleranza, aspre divisioni e odio dilagante lo si sapeva gia da tempo. (Nicola Porro)

Attentato a Trump, gli avvertimenti inascoltati degli spettatori al comizio: “È lì, sopra il tetto” - VIDEO

Una questione di centimetri, come sempre accade nei fatti destinati a fare la storia. Nei millisecondi che precedono lo sparo che lo colpisce di striscio all’orecchio, il tycoon muove il capo per guardare sul grande schermo alla sua destra i dati dell’immigrazione clandestina: proprio in quel momento parte il colpo che, se l’ex presidente non si fosse mosso, lo avrebbe ucciso. (Il Fatto Quotidiano)

Pianificando tutto, organizzando l'attacco e cercando di portarlo a termine. Ma nella vita, anonima e normale prima di diventare «quello che ha sparato a Trump», di Thomas Matthew Crooks ci sono diversi elementi particolari, così come nell'organizzazione dell'attentato. (il Giornale)

Diverse persone presenti al comizio del tycoon in Pennsylvania avevano visto la minaccia in anticipo, e si chiedevano: "Cosa sta succedendo?". In merito all'attentato a Trump c'è un video circola sui social con una didascalia che non lascia spazio ad interpretazioni: "Tutto il tempo e le opportunità per eliminare l'attentatore". (Il Giornale d'Italia)