Rai, 5s e Avs votano il nuovo cda con le destre. Pd furioso

Rai, 5s e Avs votano il nuovo cda con le destre. Pd furioso
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il manifesto INTERNO

Peggio di così non poteva finire: con il centrosinistra diviso e avvelenato, la destra compatta e il nuovo cda Rai pronto a dare un’ulteriore stretta a tele-Meloni, con l’arrivo al timone del meloniano Giampaolo Rossi. Ad agosto le opposizioni unite avevano provato a mettere in difficoltà la destre: niente nomina del cda Rai senza una riforma del servizio pubblico che recepisca le indicazioni Del Media freedom Act europeo. (il manifesto)

Ne parlano anche altre testate

ROMA Temporeggiare. Rimandare «almeno fino a novembre», dopo le Regionali, per non essere costretti tanto presto al passo indietro. (ilmessaggero.it)

La Camera ha eletto Federica Frangi e Roberto Natale, il Senato ha invece votato Antonio Marano e Alessandro Di Majo, mentre il ministro dell'Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti ha proposto alla Presidenza del Consiglio la nomina di Simona Agnes, voluta da Forza Italia, che dovrebbe essere il nuovo presidente dopo il via libera della Commissione di Vigilanza, e Giampaolo Rossi, attuale direttore generale di Viale Mazzini e prossimo amministratore delegato. (Italia Oggi)

L’impegno a fare la riforma Rai in tempi utili a rispondere alle indicazioni europee (indipendenza dei media dalla politica)? Non pervenuto. L’intesa su un nome «di garanzia» – cioè non targato – per la presidenza del cda Rai? (il manifesto)

Rai, verso cda martedì per nomine Rossi e Agnes. Pronta riforma M5S, fuori la politica

È convocata per martedì 1 ottobre alle 12.30 l'assemblea plenaria degli azionisti Rai, ministero dell'Economia e Siae, per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, composto da Simona Agnes, Giampaolo Rossi, Alessandro Di Majo, Federica Frangi, Antonio Marano, Roberto Natale e Davide Di Pietro, e la proposta di Rossi come nuovo Ad dell'azienda. (Il Piccolo)

Dopo una fase di stallo di alcuni mesi va in porto il rinnovo del consiglio di amministrazione Rai, scaduto lo scorso maggio. Il voto parlamentare sui quattro membri che andranno ad aggiungersi a Davide Di Pietro, eletto dai dipendenti lo scorso novembre, è andato come da previsioni, con una spaccatura dell'opposizione che potrebbe minare il futuro del campo largo. (la Repubblica)

La Lega punta su stop al canone e aumento del tetto pubblicitario: ma non esclude l'ipotesi privatizzazione (LAPRESSE)