"Femministe e gay lì vengono impiccati…". Cruciani svela il paradosso del corteo pro Pal

L’esito scontato della manifestazione pro Palestina di sabato non è una scusa valida per nascondere la violenza e i paradossi ideologici che albergano tra pro Hamas e sinistra antagonista. Incidenti, feriti, scontri con la polizia a suon di pali della segnaletica stradale usati come ariete, sanpietrini e bombe carta, con 30 agenti rimasti feriti. E ancora: slogan pro terrorismo fondamentalista, teorie antisemite scritte nere su bianco e inni a Hezbollah (il Giornale)

Ne parlano anche altre fonti

– “Aggredire le forze dell’ordine non ha nulla a che vedere con la libertà di manifestare le proprie idee”. “Le violenze di Roma sono inaccettabili. (Agenzia askanews)

E la risposta inevitabile delle forze dell'ordine che hanno avanzato con gli scudi e con gli idranti per disperdere i più violenti in neanche mezz'ora di guerriglia urbana. (ilgazzettino.it)

Sono quasi le cinque e mezza del pomeriggio quando un gruppo di ragazzi si impadronisce della testa del corteo e fa quello che aveva intenzione di fare fin da quando è arrivato tre ore prima a piazzale Ostiense: sfondare il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine e andare allo scontro, per portare i circa sette mila studenti, sindacalisti e attivisti pro Palestina a uscire dalla piazza dove … (La Stampa)

MO, Pellegrino (FdI): sinistra condanni senza ambiguità violenza a manifestazione

Prima la calma apparente poi gli scontri innescati da gruppi di infiltrati, antagonisti prevalentemente del Nord Italia, arrivati da Padova, Torino e Mestre inseriti nelle prime file. (ilgazzettino.it)

Corteo Pro Palestina: agenti aggrediti, manifestanti picchiati, cosa è successo in un minuto EMBED (corriereadriatico.it)

L’intolleranza e la violenza hanno trionfato, con conseguenze gravi per l’ordine pubblico e l’incolumità delle forze dell’ordine poste lì a sorvegliare. Sono stati lanciati sassi, bottiglie e bombe carta contro la polizia, segno che questi facinorosi non avevano argomenti o voglia per contestare civilmente Israele. (La Voce del Patriota)