Scontri a Roma, violenza e disordini durante il corteo pro Palestina

- In Italia, la situazione è degenerata al punto che i violenti di strada rivendicano apertamente i disordini, cercati e protratti a lungo. Durante il corteo pro Palestina a Roma, i leader delle delegazioni palestinesi ufficiali si sono posizionati tra le forze dell'ordine e i manifestanti, invitando questi ultimi a sciogliersi e a tornare a casa. Tuttavia, i manifestanti avevano come unico obiettivo lo scontro e la guerriglia, che poi si è verificata, causando enormi danni alle forze di polizia.

Gli scontri, che hanno coinvolto anche i carabinieri e i finanzieri, sono diventati sempre più frequenti negli ultimi anni, con episodi ravvicinati almeno da un anno a questa parte. A Roma, Milano e in altre città italiane, la violenza sembra essere diventata una costante durante le manifestazioni. La situazione è così grave che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al capo della polizia, Vittorio Pisani, per manifestargli la propria solidarietà al personale coinvolto negli scontri.

Il bilancio della manifestazione di ieri a Roma è di quattro persone fermate, tra cui una arrestata, e di oltre 200 allontanate prima dell'inizio. Di queste, 51 sono state emesse con foglio di via. Il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso la sua vicinanza ai 34 operatori delle forze di polizia aggrediti e feriti durante gli scontri. La manifestazione, che avrebbe dovuto essere pacifista e volta a rivendicare il diritto di esistere del popolo palestinese, è stata invece caratterizzata da violenze e disordini.

La piazza di ieri a Roma era doverosa, pacifista, volta a contestare la barbarie non di uno stato, Israele, ma di un leader politico, Netanyahu, che in un anno ha aperto molteplici fronti di guerra, scatenando un odio nei confronti del suo stesso popolo che non si vedeva dalla Seconda guerra mondiale

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