Assalto al Congresso, la testimonianza dell’agente: “Per noi, il 6 gennaio non è mai finito”

Assalto al Congresso, la testimonianza dell’agente: “Per noi, il 6 gennaio non è mai finito”
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la Repubblica ESTERI

Coloro che non hanno vissuto quella violenza potrebbero avere l’impressione che il 6 gennaio 2021 appartenga al passato. Io no. Io continuo a rivivere le cinque ore tremende di quel gelido mercoledì pomeriggio in cui ho cercato di proteggere i rappresentanti eletti, a prescindere dalla loro ideologia politica, e i loro collaboratori all’interno dell’edificio del Campidoglio, senza mai sparare un … (la Repubblica)

Su altre fonti

In settimana ancora una volta andrà in tribunale per testimoniare sui fatti. “Abbiamo fatto, in fondo, il nostro lavoro, quello che il nostro giuramento ci imponeva - dice al Telegiornale RSI -. (RSI)

Il quarto anniversario dell'attacco al Campidoglio del 6 gennaio 2021 ha una nuova attenzione, in quanto i legislatori si preparano alla prospettiva che il presidente eletto Donald Trump possa presto graziare molte delle oltre 1.500 persone accusate di reati per le loro azioni legate alla rivolta. (Euronews Italiano)

Sono passate appena due settimane dal nostro ultimo incontro, eppure è successo di tutto: c'è una giornalista italiana in carcere in Iran, Cecilia Sala; Giorgia Meloni è volata in tutta fretta a Mar-a-Lago da Trump, per parlare anche di lei; si è insediato il nuovo Congresso americano (sopra, nella foto Afp di Chip Somodevilla, il Campidoglio avvolto nella neve di questi giorni) ed è stata ratificata la vittoria elettorale del presidente eletto, Trump appunto; il suo fido alleato Elon Musk — l'uomo più ricco del mondo — è intervenuto in più o meno tutte le campagna elettorali europee per sostenere l'ultradestra, facendo infuriare il premier britannico Starmer, il presidente francese Macron e il cancelliere tedesco Scholz. (Corriere della Sera)

I mille volti di Trump: eversore, pacifista, negoziatore. Biden: minacciò la democrazia

WASHINGTON — Lo Sciamano di QAnon produce arte a Phoenix, ma continua a credere che il 6 gennaio sia stato «una trappola ordita dallo stato». Invece Enrique Tarrio, capo dei Proud Boys, sta in galera e ci resterà una ventina di anni, a meno che Trump lo liberi in qualità di patriota ingiustamente perseguitato. (la Repubblica)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Poi si va a vedere che cosa ha veramente fatto durante il suo primo mandato, e il risultato non è certo esaltante. – Di Trump si dice tutto e il contrario di tutto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)