Riflessioni sulla vicenda di Thomas: l'importanza del tempo di qualità con i nostri figli (di F. Benassi)

La tragica vicenda di Thomas, il diciassettenne di Pescara brutalmente assassinato da due coetanei provenienti da famiglie benestanti, continua a sollevare domande inquietanti. In un atto di violenza efferata, i giovani aggressori hanno colpito la vittima almeno 25 volte, con l'intento dichiarato di farlo soffrire e poi ucciderlo. Interrogati successivamente, i due ragazzi non hanno mostrato alcun segno di emozione: né lacrime, né pentimento. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altre testate

Secondo le ricostruzioni finora fatte dalla Squadra Mobile di Pescara, il 16enne Christopher Thomas Luciani non era rientrato nella Casa comunità di Campobasso per trascorrere un fine settimana di divertimento nel capoluogo adriatico, per poi avere intenzione di tornare nella struttura in cui si trovava - per via di alcuni reati - il lunedì successivo, 24 giugno. (Il Capoluogo)

Arriva il maltempo, rimossi i lumini di cera consumati e i biglietti in memoria di Christopher Thomas Luciani, il 16enne brutalmente ucciso domenica 23 giugno nel parco 'Baden Powell' di Pescara. (la Repubblica)

L'omicidio di Pescara. Crepet: "Per trucidare si è privi di emozioni" (AGI - Agenzia Italia)

L’omicidio di Christopher a Pescara e quello di Tominaga a Udine, la lunga strada verso il ritorno all’umanità

PESCARA. Christopher aveva la fame di vita di tutti i 16enni: voleva soltanto divertirsi un fine settimana a Pescara. (Il Centro)

Ieri mattina, infatti, nell'istituto minorile di Roma l'avvocato Marco Di Giulio ha ascoltato uno dei due ragazzi arrestati dopo l'omicidio di Christopher Thomas Luciani, il diciassettenne accoltellato otto giorni fa nel parco Baden Powell a Pescara (ilmessaggero.it)

Affermare che manca l’empatia è il minimo, ma non ci serve. Il fatto è che non ci poniamo mai la domanda precedente, ossia come ci si è arrivati, chi sono i responsabili, quanto le testimonianze dei personaggi pubblici, in quella che è diventata, che afferma un filosofo francese, “la società dello spettacolo”, stanno sdoganando la violenza come modalità per dirimere ogni controversia, una scorciatoia sempre più “naturale” (Sky Tg24 )