Basta violenza contro chi ci cura. Serve un piano concreto per la sicurezza degli operatori sanitari

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Telemia INTERNO

La Uil Fpl Calabria esprime massima indignazione per il grave episodio di violenza avvenuto nell’ospedale di Lamezia Terme, dove un uomo armato di manganello ha aggredito il primario di un reparto per impedire le dimissioni di un proprio familiare. Questo ennesimo caso di violenza rappresenta una minaccia inaccettabile per la sicurezza di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario, che si trova a operare in condizioni sempre più rischiose. (Telemia)

Se ne è parlato anche su altri media

Cos’è successo lunedì sera? Roma — «Sono un po’ indolenzito, questo sì». I più lo hanno guardato stupiti, chi lo conosce non più di tanto. A meno di dodici ore dall’aggressione che ha subito, il dottore Rosarino Procopio si è presentato regolarmente al pronto soccorso di Lamezia Terme (la Repubblica)

LAMEZIA TERME – Inveisce contro il primario facente funzioni del pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia colpendolo a una spalla con un manganello che teneva nascosto sotto un giubbotto (LEGGI LA NOTIZIA). (Quotidiano del Sud)

È stato arresto dalla polizia Carlo Sacco, 28enne di Lamezia Terme, per l’aggressione dell’11 novembre al primario del Pronto soccorso nel Catanzarese. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, avrebbe colpito il medico Rosario Procopio con un manganello alla schiena dopo un diverbio: non voleva che la parente fosse dimessa. (Open)

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Le aggressioni ai sanitari negli ospedali italiani continuano a ritmo sfrenato. L’ultima a Lamezia Terme. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il parente di una paziente che stava per essere dimessa dall'ospedale di Lamezia Terme non ha esitato ad estrarre l'arma da sotto il giubbotto per colpire il primario facente funzione Rosarino Procopio. (Corriere della Sera)

Invece di arrestare la loro fuga incentivandoli a rimanere ed a formarsi in queste discipline continua a penalizzarli oppure, e questo è il caso della Calabria, si rivolge a medici di un altro Continente che non hanno risolto nulla visto che nei PS calabresi le attese rimangono infinite e compaiono le aggressioni non solo verbali ma anche fisiche e le liste di attesa per le visite specialistiche rimangono chilometriche! Ottimo lavoro!! (LameziaTerme.it)