La Corte Costituzionale assesta un brutto colpo alla secessione dei ricchi

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ROARS INTERNO

Le vicende della “secessione dei ricchi” sono un apologo della lotta per il potere, da condurre al riparo dagli occhi dei cittadini. Le decisioni della Corte Costituzionale hanno dichiarato incostituzionali quasi tutti i punti più importanti della legge 86/2024 sull’autonomia differenziata; hanno riportato al centro di tutto il processo decisionale il Parlamento. Le vicende della “secessione dei ricchi” sono un apologo della lotta per il potere, da condurre al riparo dagli occhi dei cittadini. (ROARS)

Ne parlano anche altre testate

Quali sono le tre principali riforme del governo Meloni? La Lega si batte in particolare per attuare l’Autonomia differenziata. . (Corriere della Sera)

Se da un lato la sinistra ha provato ad interpretare la sentenza della Corte costit... Il governatore del Veneto, intervistato da Maurizio Belpietro: «Certi giornalisti raccontano male il tema dell’autonomia. (La Verità)

"Io ho arato un campo incolto e se la Corte mi dà suggerimenti, sono contento. È stata l'opposizione a chiedere l'esame costituzionale dell'autonomia, quindi se ora applichiamo i suggerimenti costituzionali, nessuno deve più rompere più", ha detto in merito alla recente sentenza della Consulta. (Italia Oggi)

Autonomia, bagarre delle opposizioni tra inno e bandiere

Con i tricolori in mano, alcuni hanno intonato l'Inno di Mameli, altri hanno gridato "vergogna". Protesta delle opposizioni in Aula alla Camera dopo la bocciatura della mozione unitaria che chiedeva lo stop all'iter dell'Autonomia differenziata. (Tuttosport)

«È stata l’opposizione a chiedere l’esame costituzionale dell’autonomia, quindi se ora applichiamo i suggerimenti costituzionali, nessuno deve più rompermi gli zebedei…». Il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, intervistato da Repubblica, non si lascia intimorire dalla parziale bocciatura della legge sull’autonomia differenziata da parte della Corte Costituzionale (Open)

I promotori della mozione, subito dopo il voto, hanno cantato l’inno d’Italia mentre sventolavano le bandiere tricolori. Il vicepresidente di turno Giorgio Mulè è stato costretto a chiedere agli assistenti di "piegare dolcemente le bandiera rispettandone la sacralità" . (il Giornale)