Autonomia differenziata: la Corte Costituzionale si pronuncia
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. La legge sull’autonomia differenziata In data 19 giugno 2024, è stata approvata la legge 26 giugno 2024, n. 86 (Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione).1 Gli obiettivi della legge sono contenuti in maniera confusa e contradditoria nell’art. 1 il quale recita “La presente legge, nel rispetto dell’unità nazionale e al fine di rimuovere discriminazioni e disparità di accesso ai servizi essenziali sul territorio, nel rispetto altresì dei princìpi di unità giuridica ed economica, di coesione economica, sociale e territoriale, anche con riferimento all’insularità, nonché dei princìpi di indivisibilità e autonomia e in attuazione del principio di decentramento amministrativo e per favorire la semplificazione e l’accelerazione delle procedure, la responsabilità, la trasparenza e la distribuzione delle competenze idonea ad assicurare il pieno rispetto dei princìpi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza di cui all’articolo 118 della Costituzione, nonché del principio solidaristico di cui agli articoli 2 e 5 della Costituzione, definisce i princìpi generali per l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e per la modifica e la revoca delle stesse, nonché le relative modalità procedurali di approvazione delle intese fra lo Stato e una Regione, nel rispetto delle prerogative e dei Regolamenti parlamentari”. (Diritto.it - Il portale giuridico online per i professionisti)
La notizia riportata su altri giornali
La notizia dell’intervenuta decisione, da parte della Corte Costituzionale, delle questioni di costituzionalità promosse da alcune Regioni italiane avverso la l. n. 86 del 2024 avente ad oggetto, come noto, le “disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario”, ha avuto, come prevedibile, notevole risalto. (L'HuffPost)
La sentenza della Corte Costituzionale sulla legge in tema di autonomia differenziata ha provocato reazioni diverse nel centrodestra. Da un lato, abbiamo apprezzato interventi che mal celavano una certa soddisfazione, quasi un sospiro di sollievo, perché alla fine ci ha pensato la Consulta a censurare ciò che in tanti, nella maggioranza, non hanno avuto il coraggio di contestare. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine di Relind-forum delle relazioni industriali organizzato da Assolombarda a Milano. "Non abbiamo raccolto le firme per emendare questa legge, ma perché la nostra posizione rimane ferma ed è quella di abrogarla". (la Repubblica)
Incostituzionali aspetti chiave della legge Con la decisione del 14 novembre sulla legge Calderoli in materia di forme particolari di autonomia, la Corte costituzionale ha fatto un gran botto. (Lavoce.info)
Con un obiettivo dichiarato: bocciare la legge accusata di «spaccare in due l’Italia». E soprattutto provare ad assestare un colpo al governo, coagulando il malcontento di un pezzo del Sud sulla riforma e provando a cavalcarlo a Roma. (ilmessaggero.it)
Dopo il voto si è scatenata la bagarre in Aula. (Today.it)