Balneari, via libera del Cdm alla riforma: trovato punto di equilibrio con Bruxelles

Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto-legge che riforma il sistema delle concessioni balneari. "La decisione odierna – si legge in una nota di Palazzo Chigi –, è il risultato anche del costruttivo e costante confronto con la Commissione europea. Con particolare riferimento alla procedura di infrazione sulle concessioni balneari, la collaborazione tra Roma e Bruxelles ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l'opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un'annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione". (Borsa Italiana)

Ne parlano anche altri media

È durato poco più di mezz’ora il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al dl Infrazioni, un decreto legge che contiene disposizioni urgenti per la soluzione di procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano, comprese le norme per i balneari. (Today.it)

Si tratta di una misura che, si legge in una nota di Palazzo Chigi, ha (Secolo d'Italia)

Il governo ha comunicato le nuove linee guida per la riforma delle concessioni balneari. Le amministrazioni dovranno avviare le gare entro giugno 2027, mentre le nuove concessioni avranno una durata variabile tra i 5 e i 20 anni, garantendo ai concessionari il tempo necessario per recuperare gli investimenti. (TarantoBuonaSera.it)

Nella bozza che circolava oggi si prevedeva, in caso di ragioni oggettive che impediscono il completamento della procedura di gara, un ulteriore rimando al 31 marzo 2028. Il governo Meloni salva le concessioni balneari che, grazie al decreto dedicato alle procedure d’infrazione sono prorogate fino al settembre 2027. (Open)

Secondo quanto previsto dal governo, le concessioni sono prorogate fino al settembre del 2027, ma in caso di ragioni oggettive che impediscono il completamento della procedura di gara possono essere ulteriormente rimandate al 31 marzo del 2028. (il Giornale)

Poi saranno messe a gara, ma “in presenza di ragioni oggettive che impediscano la conclusione della procedura selettiva” (per esempio la pendenza di un contenzioso o difficoltà legate alla gara) l’apertura al mercato potrà essere ulteriormente differita “con atto motivato per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura e, comunque, non oltre il 31 marzo 2028”. (Italia Oggi)