Covid USA: l'ondata estiva è iniziata in anticipo rispetto allo scorso anno; gli aggiornamenti

Covid USA: l'ondata estiva è iniziata prima dello scorso anno La prevista ondata estiva di COVID negli Stati Uniti è iniziata prima dello scorso anno con dati che registrano un aumento significativo dei contagi soprattutto negli stati all’Ovest dell’Unione. Insomma, così come riporta l’agenzia di stampa Ansa, nel 2023 la crescita dei contagi iniziò a fine luglio. Secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, per la prima volta da mesi, non c’è alcuno stato o territorio negli Stati Uniti in cui nell'ultima settimana le infezioni da Covid siano diminuite. (iLMeteo.it)

Su altri media

Dal 20 al 26 giugno ci sono stati 2.504 casi e 21 morti. Il monitoraggio Iss e ministero della Salute: ricoveri stabili, Lazio ancora regione con più casi, JN.1 variante predominante ma cresce la 'figlia' KP. (Adnkronos)

Come abbiamo imparato: il virus muta e quindi si propagano versioni nuove dell'agente patogeno che può infettare di nuovo (anche se ci siamo già ammalati in passato). I bambini sembra che siano presi di mira dalla variante XBB. (ilmessaggero.it)

La stagione estiva è iniziata da pochi giorni e il Covid in Italia sembra alzare nuovamente la testa con i contagi che stanno ritornando ad aumentare. Coronavirus, il test (iLMeteo.it)

Da diverse settimane, infatti, la regione ha la maggior incidenza di casi Covid, «è un dato che vediamo negli ospedali romani e del Lazio, Sars-CoV-2 torna a farsi sentire con un leggero aumento dei ricoveri - di anziani con altre comorbidità - e qualche piccolo focolaio che si genera negli ospedali. (ilmessaggero.it)

Il Covid non intende mollare la presa. I contagi tornano nuovamente ad aumentare con il passare delle settimane e per questo motivo gli esperti sono preoccupati del fatto che possiamo andare incontro ad una ondata di casi in autunno. (iLMeteo.it)

I contagi, spiega in una nota il direttore generale della Prevenzione sanitaria Francesco Vaia (nella foto), “si attestano sempre a livelli molto bassi e l’impatto sugli ospedali resta stabile e limitato. (RIFday)