Autista del bus uccide passante perché distratto dalle chat osè

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IL GIORNO INTERNO

Di Stefania Totaro Ha patteggiato un anno e mezzo di reclusione con la pena sospesa e la non menzione della condanna, ma con la sospensione per due anni della patente di guida. Massimiliano D’Agostino, 48enne incensurato residente a Monza, l’autista del bus Atm che nel 2020 ha investito ed ucciso la 53enne Cristina Conforti perché stava chattando con lo smartphone ed organizzando incontri a luci rosse, era chiamato ieri all’udienza preliminare davanti al giudice del Tribunale di Monza Marco Formentin per rispondere di omicidio stradale. (IL GIORNO)

Ne parlano anche altre fonti

"La sentenza mi ha lasciato amareggiato e senza parole. È il commento a caldo di Franco Carpentieri, il marito di Cristina Conforti, la 53enne travolta e uccisa sulle strisce a Cinisello da un autista Atm che stava messaggiando su una chat a luci rosse; commento arrivato dopo il patteggiamento del conducente di una condanna a un anno e 6 mesi (con la pena sospesa) nella giornata di mercoledì 2 novembre. (MilanoToday.it)

La vittima, Cristina Conforti, stava attraversando sulle strisce. I familiari della donna: "Ammazzi una persona e hai quasi la certezza di cavartela con poco" (Il Fatto Quotidiano)

In chat erotica per mezzora La sentenza dei giudici è arrivata 2 anni dopo il tragico incidente in cui perse la vita la 53enne Cristina Conforti, dipendente del comune di Bresso. (Tiscali Notizie)

"La sentenza mi ha lasciato amareggiato e senza parole. "L’imputato se la cava con poco e niente – accusa Carpentieri, che ha voluto essere presente ieri nella stanza del giudice che ha avallato il patteggiamento concordato tra pubblica accusa e difesa –. (IL GIORNO)

È chiaro che Cristina non ce la riporterà indietro nessuno, ma non è una pena che le rende giustizia. «La sentenza mi ha lasciato amareggiato e senza parole. (IL GIORNO)

A Cinisello Balsamo (Milano) l’11 dicembre 2020 investì e uccise una donna perché distratto alla guida da una chat a luci rosse. (il Fatto Nisseno)