Pochi medici e anziani senza cure: ci saremmo aspettati di più sulla sanità in manovra
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, il 25% degli ultra 65enni in Italia rinuncia alle cure per le lunghe liste di attesa, per i costi delle prestazioni e per difficoltà logistiche. A rischio anche la salute di 2,1 milioni di famiglie italiane che vivono nell’indigenza. A questo aggiungiamo la carenza cronica di personale sanitario: nel 2026 oltre 11.400 medici di famiglia in meno e le nuove leve non basteranno a rimpiazzarle. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altre testate
Gentile Direttore, niente quattrini per la Sanità: c’è da preoccuparsi? No, per nulla. Si tratta infatti di una scelta nell’interesse dei cittadini, specie dei meno abbienti. Scorrendo infatti i dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al 2023 e riguardanti la rinuncia ai servizi sanitari (visite mediche, esami diagnostici, presa in carico da parte del SSN) da parte di molti cittadini italiani, si scopre che tale rinuncia è dovuta principalmente alle lunghe liste d’attesa, ma anche alle difficoltà logistiche, agli orari impossibili, al costo elevato delle prestazioni. (Quotidiano Sanità)
Tempi di attesa in sanità sempre insostenibili: nonostante i proclami e gli annunci poco è cambiato da quest’estate, quando, per l’ennesima volta, Bresciaoggi segnalava la situazione impossibile per chi necessita di cure e non può permettersi di ricorrere al privato. (Bresciaoggi)
CAMPOBASSO – Un recente rapporto di Cittadinanzattiva indica che nel 2023 in Molise nove cittadini su cento hanno rinunciato alle cure mediche pur avendone bisogno. Un analogo lavoro, focalizzato però sulla popolazione anziana, è stato svolto dall’Istituto superiore di sanità (Iss) attraverso il Sistema di sorveglianza ‘Passi d’argento’. (Molise News 24)
Escludendo gli anziani che hanno dichiarato di non aver avuto bisogno di visite o esami, la percentuale di coloro che hanno rinunciato a prestazioni necessarie sale al 23%. (RIFday)
(in crescita di 9.971 rispetto all’anno precedente). E sono ombre che, ancora una volta, si allungano e si infittiscono su quella che è la criticità-simbolo del nostro sistema di salute pubblico: le liste d’attesa. (RIFday)
Nel biennio 2022-2023, il 18% degli over 65 (2,6 milioni di italiani) ha dichiarato di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti l’intervista, ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno. (L'Adige di Verona)