Il vicino di Satnam Singh: "Lovato mi diceva di stare zitto, poi è scappato. Ho chiamato io i soccorsi”

Approfondimenti:
Morti sul lavoro

“Stavo svitando la bombola del gas in giardino quando la mia vicina di casa (Soni, ndr) ha iniziato a correre verso di me gridando ‘ambulanza, ambulanza, ambulanza’. Preoccupato sono andato verso di lei, che diceva soltanto ‘tagliato marito, tagliato marito’. In quel momento un uomo, a passo svelto, passava in un vialetto con in braccio il marito della donna”. Inizia così il racconto di uno dei v… (Repubblica Roma)

Su altri giornali

Lo sfruttamento del lavoro è purtroppo una nota costante della nostra economia in alcuni settori ed alcune aree (raccolta agricola in primis) ma facciamo finta di non accorgercene salvo ciclicamente tornare ad indignarci e a stupirci quanto un fatto di cronaca particolarmente efferato rende impossibile non accorgersi del problema. (Avvenire)

Invece, il suo datore di lavoro Alessandro Lovato, per non far scoprire che era impiegato al nero e che la sua azienda non rispettava le norme di sicurezza sul lavoro, lo ha lasciato agonizzare per un’ora e mezza prima di caricarlo su un furgoncino, con il braccio amputato messo in una cassetta della frutta. (il manifesto)

Il papà è un bracciante agricolo, ha 10 anni in più di Satnam, dice di lavorare in regola nella zona di Sabaudia. E’ nello stesso momento in cui ieri pomeriggio alle 5 il piccolo corteo con l’auto dei Carabinieri porta Antonello Lovato in carcere, in via Armando Diaz, davanti alla porta carraia passano due indiani: sono padre e figlio, vivono a Borgo San Michele. (latinaoggi.eu)

Non solo caporalato e nelle etichette sostenere le filiere etiche

Al momento la procura gli contesta l’omicidio volontario con dolo eventuale invece dell’omicidio colposo per omissione di soccorso. Ciò che è emerso è che secondo il giudice il bracciante «poteva essere salvato se soccorso in tempo». (leggo.it)

GRAMMA (Avvenire)

È la cooperativa sociale Verbum Caudo e sono le aziende di imprenditori illuminati che fanno contratti per chi lavora nei loro campi e nelle loro vigne e non si fermano a quello: aiutano a cercare un alloggio, a ricongiungere i parenti, fanno da tramite con la burocrazia per ottenere permessi e regolarizzare posizioni. (Corriere della Sera)