Il discorso. Papa ad ambasciatori: "Diplomazia di speranza contro III guerra mondiale"

Di "fronte alla sempre più concreta minaccia di una guerra mondiale", il Papa propone una "diplomazia della speranza, di cui tutti siamo chiamati a farci araldi, affinché le dense nubi della guerra possano essere spazzate via da un rinnovato vento di pace". In questo Giubileo bisogna dunque "superare la logica dello scontro e abbracciare invece la logica dell’incontro". Francesco lo ha scritto nel discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, che questa mattina non ha potuto leggere perché ha detto, soffre ancora di una forma di raffreddore (il testo è stato letto da monsignor Filippo Ciampanelli) e dopo il saluto del decano del Corpo Diplomatico, Georges Poulides, ambasciatore di Cipro presso la Santa Sede). (Avvenire)

Su altri giornali

Il discorso di inizio anno al corpo diplomatico: "Attenzione a intelligenza artificiale" (LAPRESSE)

Lo ha detto papa Francesco nel discorso di inizio anno al corpo diplomatico, letto da monsignor Filippo Ciampanelli a causa di un raffreddore, sottolineando che "siamo di fronte a società sempre più polarizzate, nelle quali cova un generale senso di paura e di sfiducia verso il prossimo e verso il futuro". (la Repubblica)

Questa mattina il Santo Padre Francesco ha ricevuto il Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede nell'Aula della Benedizione in occasione degli auguri per il nuovo anno. (Silere Non Possum)

Papa: si alzano sempre più muri. Si superi logica scontri

Nel consueto discorso d’inizio anno al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (184 stati più l’Unione Europea e le principali organizzazioni internazionali) mi sembrano essere tre le sottolineature più nuove: il peso nella geopolitica dell’informazione legata al web, la diffidenza verso i alcuni diritti di “seconda generazione” e la crisi delle istituzioni internazionali e del multilateralismo (qui). (SettimanaNews)

Papa Francesco, nel discorso di inizio anno al corpo diplomatico letto da monsignor Ciampanelli, si è detto particolarmente preoccupato dal "tentativo di strumentalizzare i documenti multilaterali - cambiando il significato dei termini o reinterpretando unilateralmente il contenuto dei trattati sui diritti umani - per portare avanti ideologie che dividono, che calpestano i valori e la fede dei popoli". (Liberoquotidiano.it)

"I confini moderni pretendono di essere linee di demarcazione identitarie, dove le diversità sono motivo di diffidenza, sfiducia e paura: 'Ciò che proviene di là non è affidabile, perché non è conosciuto, non è familiare, non appartiene al villaggio... (Tiscali Notizie)