Narda Frisoni nella bufera, la riminese voluta da Sangiuliano a capo della sua segreteria

– Il ‘caso Boccia’, che ha costretto alle dimissioni il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, rischia di travolgere anche la riminese Narda Frisoni. Sangiuliano l’aveva nominata a capo della sua segreteria oltre un anno e mezzo fa (ha iniziato a lavorare per lui nel febbraio 2023). Il nome della Frisoni compare in molti dei documenti mostrati in questi giorni da Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice 41enne campana con cui Sangiuliano ha ammesso di aver avuto una relazione. (il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri media

Maria Rosaria Boccia parla ancora: «Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia. Le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un’estorsione». (Primaonline)

– "Le denunce non si minacciano, si fanno, e queste continue minacce hanno il sapore di un’estorsione”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Dimettersi, prima d’esservi costretto, sarebbe stata un’intelligente eleganza, una bella battuta di spirito. Sangiuliano si era invece incatenato alla poltrona. E la parola «irrevocabili» esprime lo stesso comico sussiego con… Fabio Benassi — Parma (la Repubblica)

Sangiuliano si dimette e fa la vittima: ora cosa aspetta Meloni a far fuori anche Santanchè?

Sono ordini precisi, che vanno eseguiti rapidamente, prima che l’ufficialità delle dimissioni travolga ogni cosa. Si respira una calma apparente, gelida. (La Stampa)

A parlarne, durante l'intervista video rilasciata a La7, proprio Maria Rosaria Boccia: «Gliel'ho regalata io - ha spiegato - Perché ho visto tante volte dei messaggi che inviava, mentre eravamo seduti vicini». (Corriere della Sera)

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha deciso di farsi da parte. Con una lettera dal tono melodrammatico, ci informa di aver rassegnato “in termini irrevocabili” le sue dimissioni. “Sono consapevole – scrive – di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi. (Il Fatto Quotidiano)