Addio ad Arata Isozaki Sua la stazione mai nata
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Di Luca Orsi Il mondo dell’architettura piange Arata Isozaki, archistar giapponese morto ieri a 91 anni. Premio Pritzker (il Nobel per gli architetti), aveva firmato oltre cento edifici in tutto il mondo. Isozaki è legato anche alla nostra città. Uno dei suoi progetti – non realizzato – riguarda il completamento della stazione centrale. Nell’ormai lontano 2008, l’architetto giapponese – a capo di un gruppo di progetto che comprende anche Ove Arup & Partners international e lo studio italiano M+P & partners – vince un concorso internazionale di progettazione promosso da Rfi con una proposta che prevede un intervento esteso al tessuto urbano circostante. (il Resto del Carlino)
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A cura di Clara Salzano L'architetto giapponese Arata Isozaki, lascia il mondo dell'architettura a 91 anni, dopo aver realizzato oltre cento magnifiche opere nel mondo, tra Asia, Europa, Nord America, Medio Oriente e Australia, tanto da vincere nel 2019 il prestigioso Premio Pritzker, considerato il Nobel dell’architettura. (Stile e Trend Fanpage)
Firmò, come ben sanno i torinesi, il Palasport Olimpico di Torino, da allora il PalaIsozaki (attualmente più noto come Pala Alpitour), struttura che negli anni non ha perso appeal, anzi ne ha guadagnato, tanto da convincere giurie internazionali ad assegnare grandi eventi alla città, dalle Atp Finals di tennis ad Eurovision, il contest musicale. (Corriere della Sera)
Scomparso giovedì 29 dicembre a 91 anni, l’architetto giapponese Arata Isozaki è una delle figure che hanno contribuito a disegnare il paesaggio architettonico dei nostri giorni. Lasciando, tra l’altro, un’impronta significativa nel nostro Paese, dal controverso progetto della Loggia degli Uffizi a Firenze alla Torre Allianz a Milano, 202 metri che svettano sopra il nuovo quartiere di CityLife. (Corriere della Sera)
E' stato il primo architetto globale e locale insieme, un ponte - con le sue opere - tra Oriente e Occidente. Arata Isozaki, morto ieri a Tokyo, all'età di 91 anni, ha costruito soprattutto strade virtuali: incroci di civiltà. (la Repubblica)
Nel 2019 Arata Isozaki, archistar giapponese, morto ieri a 91 anni, veniva insignito del Pritzker, il prestigioso riconoscimento che vale nell'ambito dell'architettura quanto un Nobel. «Nella sua ricerca di un'architettura significativa, ha creato edifici di grande qualità che ancora oggi sfidano le categorizzazioni». (ilGiornale.it)
Addio all'archistar che firmò uno dei grattacieli di Citylife. Arata Isozaki si è spento all'età di 91 anni. (MilanoToday.it)