Iran, il confronto Pezeshkian-Jalili in vista del ballottaggio

Sarà un ballottaggio a determinare, venerdì 5 luglio chi sarà il nuovo presidente dell'Iran. Succederà dopo che i due candidati più votati, il parlamentare riformista Masoud Pezeshkian e l'ex capo negoziatore sul nucleare, il conservatore Saeed Jalili, non hanno ottenuto la maggioranza utile a varcare la soglia del 50% dei consensi dopo la prima tornata elettorale , a seguito della quale Pezeshkian è risultato primo per numero di preferenze ma non ha ottenuto la maggioranza assoluta. (Sky Tg24 )

Su altri media

Gli iraniani si sono recati alle urne per eleggere il nuovo presidente, dopo la morte di Ebrahim Raisi, vittima alcune settimane fa di un tragico incidente in elicottero. (Avanti Online)

Dietro di lui Said Jalili, ex negoziatore sul nucleare, che ha ottenuto il 38%. – L’affluenza alle urne al primo turno delle elezioni presidenziali iraniane è stata appena del 40%, la più bassa dai tempi della rivoluzione islamica del 1979. (Agenzia askanews)

Queste elezioni anticipate coincidono con l’intensificazione delle tensioni regionali dovute all’attuale guerra tra Israele e Hamas (supportato da Teheran) e la crescente crisi tra lo Stato ebraico e gli sciiti Hezbollah in Libano; ma anche dalla cicatrice creata tra Gerusalemme-Tel Aviv e Teheran dopo il primo attacco diretto iraniano contro lo Stato israeliano. (L'Opinione delle Libertà)

Ora il riformismo diventa necessario al regime iraniano

Seggi aperti in Iran per il ballottaggio delle elezioni presidenziali tra il riformista Masoud Pezeshkian e l'ultraconservatore (paydari) Saeed Jalili. La Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, ha votato a Teheran all'apertura dei seggi alle 8 ora locale. (Adnkronos)

I riformisti infatti sostengono che la soluzione sia… Il dato certo del primo turno delle elezioni presidenziali in Iran è il tramonto del potere di Khamenei. (La Stampa)

Ci sono un paio di chiavi di lettura per guardare alla corsa presidenziale in Iran che si risolverà i 5 luglio con il ballottaggio tra il riformista Massoud Pezeshkian, ieri in vantaggio con oltre il 42%, e il fondamentalista Said Jalili. (il manifesto)