Ballottaggio presidenziale in Iran: Pezeshkian e Jalili si sfidano tra astensionismo e tensioni politiche

Il ballottaggio per le elezioni presidenziali in Iran si terrà venerdì 5 luglio 2024. I candidati in lizza sono il riformista Masoud Pezeshkian e il conservatore Saeed Jalili. Il primo turno delle elezioni è stato caratterizzato da un alto tasso di astensionismo, un fenomeno che ha sollevato diverse questioni.

L'astensionismo ha dominato il primo turno delle elezioni. L'Ayatollah Ali Khamenei ha commentato la situazione affermando: "La partecipazione della gente non è stata così alta come ci si aspettava. È stata inferiore a quanto ci aspettavamo e avevamo previsto". Questa bassa affluenza alle urne, che non ha raggiunto nemmeno il 50%, è avvenuta nonostante il ritorno dei riformisti, segno che questi ultimi non detengono più l'autorità di un tempo.

I due candidati che si sfideranno al ballottaggio sono Masoud Pezeshkian, un politico considerato moderato e parte del fronte riformista, e Saeed Jalili, un ultraconservatore. Secondo i sondaggi per il ballottaggio condotti da Ispa, una compagnia legata allo Stato, Pezeshkian è in vantaggio con il 49,5% dei consensi contro il 43,9% di Jalili. Il 6,6% degli intervistati è ancora indeciso. Secondo un altro sondaggio condotto dalla compagnia Porsesh, Pezeshkian raggiunge circa il 53% dei consensi, mentre Jalili si ferma al 41%, con il 6% degli aventi diritto ancora indeciso.

Queste elezioni segnano un momento cruciale per l'Iran. Il dato certo del primo turno delle elezioni presidenziali è il tramonto del potere di Khamenei, principalmente a causa della bassa partecipazione alle urne. Questo scenario politico potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro del paese e sulla sua posizione sulla scena internazionale. Il risultato del ballottaggio sarà quindi determinante per capire quale direzione prenderà l'Iran nei prossimi anni.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo