Missili Usa a lungo raggio nelle basi Nato in Europa, dagli SM-6 ai Tomahawk fino agli ipersonici. «Possono colpire la Russia»

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In Europa tornano i missili a lungo raggio degli Usa. Come durante la guerra fredda. È una delle conclusioni principali - e potenzialmente più dirompenti - che escono dal summit Nato di Washington: a partire dal 2026, le basi dell'Alleanza atlantica in Germania torneranno a ospitare missili a lunga gittata con testate convenzionali, in grado di colpire fino a una distanza superiore ai duemila chilometri. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre fonti

Al Cremlino l’irritazione è ancora di casa, dopo le mosse degli Alleati al vertice Nato di Washington. (Il Fatto Quotidiano)

Lo ha sottolineato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov (LAPRESSE)

La guerra in Ucraina ha rappresentato uno spartiacque in questo senso e le notizie che sono arrivate tra mercoledì e giovedì scorso dal vertice dell'Alleanza Atlantica, a Washington, alimentano un clima plumbeo. (Il Dubbio)

Guerra Russia-Ucraina, Mosca minaccia: “Le capitali europee sono potenziali obiettivi”. Kiev: “Avremo pochi F16”

I dati aggiornati, almeno quelli non secretati, generano una certa apprensione. (il Giornale)

Mosca alza ulteriormente il tiro nei confronti dell'Europa in risposta alla decisione degli Stati Uniti di dispiegare missili a lungo raggio in Germania. Dopo aver denunciato "un ritorno alla Guerra fredda" ed aver promesso una "risposta militare", il Cremlino ha avvertito che l'iniziativa americana autorizza la Russia a designare come "potenziali" obiettivi di ritorsione le "capitali" del Vecchio Continente. (Avvenire)

Mosca alza ulteriormente il tiro nei confronti dell'Europa in risposta alla decisione degli Stati Uniti di dispiegare missili a lungo raggio in Germania. (La Stampa)