Fine vita, 51enne in Svizzera per il suicidio assistito. L’Associazione Coscioni: “Ha i requisiti ma Asl non procede”

Ha i requisiti ribaditi dalla Consulta per accedere al suicidio assistito in Italia, ma la sua pratica è bloccata da mesi. E così “Ines”, 51enne lombarda e affetta da quasi vent’anni da sclerosi multipla, ha deciso di andare in Svizzera per poter accedere al fine vita medicalmente assistito. L’ennesimo caso di un malato che non riesce a farsi riconoscere un diritto sancito dalla Corte costituzionale (Il Fatto Quotidiano)

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L’atto è stato elaborato dall’associazione Luca Coscioni che il 14 marzo scorso ha depositato alla presidenza la proposta di legge regionale supportata da oltre 10mila firme. Si è aperto in commissione sanità del Consiglio regionale l’iter di approfondimento sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulle procedure e tempi per l’assistenza sanitaria regionale al suicidio assistito (LA NAZIONE)

‘Ines’ è morta questa mattina in Svizzera, dove ha avuto accesso al suicidio medicalmente assistito. (Il Fatto Quotidiano)

Dopo una prima diffida da parte di Ines, tramite i suoi legali coordinati dall'avvocata Filomena Gallo, segretaria nazionale dell'associazione Luca Coscioni, la commissione medica della Asl "ha visitato la donna due volte, senza fornire la valutazione sulla sussistenza delle condizioni e le modalità per procedere, incluso il parere del comitato etico competente". (Civonline)

La scelta di Ines, malata di sclerosi multipla dal 2007: suicidio assistito in Svizzera a causa dei ritardi della Lombardia

– Una donna lombarda di 51 anni, affetta da quasi vent’anni da sclerosi multipla, ha deciso di farsi accompagnare in Svizzera per poter accedere al “suicidio medicalmente assistito”, reso legale in Italia dalla sentenza 242 del 2019 (sul caso Cappato-Antoniani), per il mancato via libera di una Asl lombarda. (Agenzia askanews)

“Non deve mai più accadere che una persona che ha diritto a essere aiutata a terminare la propria a vita senza soffrire, debba invece essere costretta ad andare come in esilio in un altro paese per riuscire a ottenere davvero questo diritto solo per i ritardi della burocrazia del proprio paese”. (ilmessaggero.it)

E’ la storia di Ines, 51 enne che vive nel Mantovano e che, dopo quasi 20 anni di lotta con la scle… (La Repubblica)